La bellezza, il matrimonio e le passioni della Regina Vittoria
La Regina Vittoria era una donna piccolina, dal fisico un po' sgraziato, e non era dotata di una particolare bellezza. Fu descritta in questo modo: "non certo una gran bellezza, a stento arriva al metro e mezzo, è piuttosto robusta e ha un naso importante che tende al rubizzo".
La bellezza, il matrimonio e le passioni della Regina Vittoria
La Regina Vittoria era una donna piccolina, dal fisico un po' sgraziato, e non era dotata di una particolare bellezza. Fu descritta in questo modo: "non certo una gran bellezza, a stento arriva al metro e mezzo, è piuttosto robusta e ha un naso importante che tende al rubizzo".

La Regina Vittoria era una donna piccolina, dal fisico un po' sgraziato, e non era dotata di una particolare bellezza. Fu descritta in questo modo: "non certo una gran bellezza, a stento arriva al metro e mezzo, è piuttosto robusta e ha un naso importante che tende al rubizzo".

Quando conobbe il futuro marito, il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, fra i due sbocciò un amore sincero. Non fu uno di quei matrimoni combinati: benché il principe non fu immediatamente attratto dalla Regina, l'attrazione sbocciò presto e fu sorprendentemente passionale. 

Durante il primo incontro, Vittoria fu rapita dal fascino di Alberto, che le aveva portato in regalo un pappagallino. Scrisse nel suo diario: 

«Alberto è bellissimo. Ha i capelli del mio stesso colore, gli occhi grandi e azzurri, il naso stupendo, una bocca dall’espressione dolcissima e bei denti. Ma quello che più mi attira della sua fisionomia è l’espressione, che è incantevole».

Ci vollero soli cinque giorni prima che Vittoria decidesse di chiedere la sua mano. Sembra inconsueto che, al tempo, fosse la donna a fare la proposta di matrimonio. Tuttavia non c'erano alternative, trovandosi lei in una posizione di gran lunga superiore. 

La Regina Vittoria e il principe Alberto

All'età vittoriana, e quindi anche a Vittoria stessa, si tende ad associare un'immagine puritana, fredda e rigida. La Regina, però, come notò lo scrittore Richard Newbury, era "assolutamente capace di deliziarsi". Con malizia, a proposito del principe Alberto nel suo diario scrisse:

«È meraviglioso con addosso quei pantaloni bianchi sotto ai quali non porta niente»



Il suo matrimonio con Alberto, con cui ebbe nove figli, fu segnato da momenti intensi. Uno dei più celebri riguarda il dipinto segreto che ella fece realizzare in occasione dei suoi 24 anni: un ritratto di lei con i capelli sciolti, in una posa intima e seducente, con le spalle nude adagiate su un cuscino cremisi. Il dipinto era destinato allo spogliatoio del Principe.

Il ritratto della Regina Vittoria realizzato per il 24esimo compleanno del Principe Alberto

La passione erotica tra i due continuò ad essere incanalata nelle opere d'arte: per i 23 anni di lei, Alberto chiese allo scultore prussiano Emil Wolff una statua in marmo di se stesso, raffigurato in veste di guerriero greco. Con le gambe nude e coperto da una corazza, era accompagnato ad una Vittoria nuda che si appoggiava a lui.

Vittoria e Alberto erano stati fortemente attratti l'uno dall'altra fin dal primo momento. La prima notte di nozze era stata esplosiva, come la Regina non mancò di sottolineare nel proprio diario, in cui parlò di una "beatitudine oltre ogni immaginazione", e descrivendo il momento come "gratificante e sbalorditivo al massimo". Nei diari privati della regina, i rapporti sessuali con il principe sono descritti nel dettaglio. 

I due si trovarono così bene che Alberto le chiese di prolungare la luna di miele. Lei, tuttavia, consapevole del suo ruolo, rispose: "Dimentichi, mio carissimo amore, che io sono la sovrana e che il lavoro non si ferma ad aspettarmi".

Il loro bel matrimonio, purtroppo, durò soltanto 20 anni. Nel 1861, Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha morì a causa di una febbre tifoidea, benché sia altamente probabile che avesse seri problemi di salute da almeno due anni. La Regina Vittoria rimase vedova, e sarebbe sopravvissuta al marito per 40 anni. 

L'arte, che era stata un potente mezzo espressivo dell'attrazione reciproca tra i due amanti, fu anche un canale che permise di esprimere il dolore della vedova. Vittoria commissionò per Alberto la creazione di un sarcofago monumentale, che fosse ricavato dal più grande blocco di granito allora presente in Inghilterra. In futuro, lei stessa sarebbe stata sepolta laggiù. Il principe Alberto fu ricordato anche da un gran numero di memoriali, tra i quali i più celebri sono il Royal Albert Hall e l’Albert Memorial, entrambi a Londra.

Il principe Alberto di ritorno dalla caccia al castello di Windsor con la regina Vittoria

Nei quarant'anni passati senza Alberto, la Regina ebbe alcune "amicizie" particolari, che suscitarono un gran numero di pettegolezza e che secondo alcuni furono delle vere e proprie tresche amorose. Molto discusso fu, ad esempio, il suo rapporto con il ghillie personale del principe Alberto (in Scozia, il ghillie o gillie è la figura che assiste durante le spedizioni di pesca o caccia), John Brown, che aveva quasi vent'anni meno di lei. Di origini scozzesi, era un uomo di animo selvaggio e con un'inclinazione a bere più del dovuto.

John Brown

Vittoria, a cui Brown ricordava un po' Alberto stesso, lo nominò Queen's Highland Servant, un titolo che, a quanto pare, era stato inventato appositamente per avere il servitore sempre vicino. Secondo molti, la relazione tra Vittoria e John Brown fu puramente platonica, ma alcuni la descrissero come "assurda e disdicevole per la sua posizione". La Regina, invece, parlò di Brown con tenerezza come "l'amico più caro, che nessuno in questo mondo potrà mai sostituire".

Un'altra amicizia speciale, e altamente controversa, fu quella con Adbul Karim, un servitore indiano che conquistò la Regina e venne da lei tenuto sempre vicino. Abdul introdusse la Regina Vittoria alla cultura (e alla cucina) indiana, e la sovrana fu affascinata dalle sue storie, e dalle discussioni filosofiche che poteva intrattenere con lui.

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