H. H. Holmes e il suo "Castello della morte": storia del primo serial killer degli USA
L'Esposizione Universale del 1893, a Chicago, voleva celebrare il 400esimo anniversario dell'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe. Conosciuta al tempo come "Esposizione Colombiana", vennero messe in mostra delle vere e proprie meraviglie, tra cui il primo mezzo motorizzato a gas degli Stati Uniti, il quadriciclo a benzina con motore Daimler, ma anche una enorme statua della Venere di Milo fatta ci cioccolato.
H. H. Holmes e il suo "Castello della morte": storia del primo serial killer degli USA
L'Esposizione Universale del 1893, a Chicago, voleva celebrare il 400esimo anniversario dell'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe. Conosciuta al tempo come "Esposizione Colombiana", vennero messe in mostra delle vere e proprie meraviglie, tra cui il primo mezzo motorizzato a gas degli Stati Uniti, il quadriciclo a benzina con motore Daimler, ma anche una enorme statua della Venere di Milo fatta ci cioccolato.
L'Esposizione Universale del 1893, a Chicago, voleva celebrare il 400esimo anniversario dell'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe. Conosciuta al tempo come "Esposizione Colombiana", vennero messe in mostra delle vere e proprie meraviglie, tra cui il primo mezzo motorizzato a gas degli Stati Uniti, il quadriciclo a benzina con motore Daimler, ma anche una enorme statua della Venere di Milo fatta ci cioccolato.
Ma c'è un'ombra scura che incombe sulla storia dell'Esposizione Universale dell'1893: una struttura atroce, chiamata "Murder Castle", costruita da H. H. Holmes, il primo serial killer che sia mai stato documentato nel nuovo continente.

H. H. Holmes, nato con il nome di Herman Webster Mudgett, uccise almeno 27 donne durante l'Esposizione di Chicago. Ma non solo: si dilettò in forme estreme di torture e mutilazioni, dopo aver attratto le sue vittime nella trappola del suo Castello. Quest'ultimo altro non era che un labirinto su più piani, con porte nascoste, passaggi segreti e camere della tortura.


Chi era H. H. Holmes



Nato nel New Hampshire come Herman Webster Mudgett, forse nel 1860 o nel 1861, H. H. Holmes ebbe un'infanzia segnata da abusi fisici e psicologici (come spesso accade ai serial killer), ma anche da gravi difficoltà nella socializzazione.
A circa 24 anni, nel 1885, abbandonò la sua giovane moglie e il figlio e si trasferì in Illinois. Fu lì che cambiò il suo nome in Holmes. Alcune fonti riportano che fosse un omaggio al detective Sherlock Holmes, il celebre personaggio uscito dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle.
Poco dopo il suo arrivo nell'area di Chicago, Holmes trovò lavoro in una farmacia vicino a Jackson Park. Holmes fu un lavoratore instancabile, e pare che alla fine acquistò la farmacia. Alcuni libri riportano che H. H. Holmes avesse ucciso la proprietaria e il suo anziano marito, per impossessarsi del negozio. Tuttavia, un più recente libro dello storico di Chicago Adam Selzer, HH Holmes: The True History of the White City Devil (2017) conferma che questa è solo una leggenda.
È indubbio, tuttavia, che gli istinti perversi di Holmes erano già scaturiti da tempo. E l'Esposizione Universale fu un'occasione magnifica per dar loro sfogo. Venne ideata da alcuni degli architetti più importanti d'America, tra cui Frederick Law Olmstead, ed esibiva oggetti da oltre 40 paesi. Fu un evento che attrasse oltre 27 milioni di visitatori, un numero incredibile se si considera la minor disponibilità di mezzi di trasporto del tempo. Holmes fece di diversi turisti le vittime dei suoi tremendi crimini. Tra queste c'erano giovani donne arrivate a Chicago per lavorare alla fiera.

 H H Holmes
PD


Il ‘Murder Castle’ – Il castello della Morte di H. H. Holmes



Holmes era un abile e carismatico artista della truffa. Anche se forse non li uccise, molti storici concordano sul fatto che Holmes rubò diverse somme di denaro dai proprietari della farmacia dove lavorava.
Alla fine, comprò un lotto di terreno nel quartiere Englewood, iniziando a costruire una struttura su più piani, con negozietti al primo e piccoli appartamenti in quello superiore. Il Murder Castle aveva stanze insonorizzate, passaggi segreti e un labirinto disorientante di corridoi e scalinate. Ma non solo: i pavimenti delle stanze erano dotati di trappole, che potevano far cadere gli ospiti di H. H. Holmes dritti nel seminterrato, attraverso una serie di scivoli.
Nella costruzione di Holmes c'erano corridoi con vicoli ciechi, passaggi nascosti dietro ai muri, pannelli scorrevoli, scale segrete, spioncini sulle stanze celati nei dipinti. Insomma, tutti quelli che sarebbero diventati cliché da film horror trovavano un posto in quella perversa architettura. Il seminterrato era un ambiente macabro, con vasche acide, pozzi di calce viva (spesso usata su cadaveri in decomposizione) e un crematorio per finire definitivamente le vittime.
Il Castello venne completato nel 1892, un anno prima della fiera. Ci erano voluti quattro anni di costruzione meticolosa, e alla fine la struttura occupava un intero blocco della città. Come nota l'accademico Harold Schechter, il Murder Castle era una rappresentazione simbolica di Holmes stesso: distorto e contorno all'interno, ma decisamente elegante all'esterno. La facciata perfetta nascondeva i due piani di camere di tortura e stanze di dissezione.
Quando l'Esposizione di Chicago venne avviata, nel 1893, Holmes iniziò a pubblicizzare la disponibilità dei suoi alloggi, ma anche la ricerca di impiegati. La confusione della fiera e l'affluenza di turisti creò una situazione assolutamente perfetta per Holmes: quasi un banchetto di vittime a sua completa disposizione.

Il Murder Castle di H H Holmes
PD

Pagina del New York Journal del 12 aprile 1896, che descrive l'interno del Castello di Holmes
Pagina del New York Journal del 12 aprile 1896, che descrive l'interno del Castello di Holmes // PD


L'arresto e l'esecuzione di Holmes



Dopo la fine della fiera, Holmes e il suo stretto collaboratore Benjamin Pitezel lasciarono Chicago per avviare una "attività" di frodi assicurative in giro per il paese. Alla fine, Holmes venne arrestato nel 1894, mentre cercava di frodare una farmacia di St. Louis. In prigione incontrò un altro criminale, Marion Hedgepeth, e i due idearono una nuova frode assicurativa fingendo la morte di Pitezel. Holmes decise però che era più facile uccidere per davvero il suo collega, e tutta la sua famiglia, escludendo Hedgepeth. Il risultato fu che H. H. Holmes intascò 10.000$, ma Hedgepeth venne a sapere della morte di Pitezel e denunciò il tutto alle autorità, costringendo Holmes alla fuga. L'anno successivo, tuttavia, venne catturato e durante il processo confessò non solo gli omicidi dei Pitezel, ma altri 27 assassinii.
I serial killer più famosi e diabolici di sempre

In seguito, a quanto pare, disse al suo avvocato di avere in realtà ucciso ben 133 persone. Dopo che la polizia di Chicago ebbe scoperto oltre i resti di oltre 100 corpi umani nel Castello della Morte, la cifra dichiarata da Holmes assunse una certa credibilità.
Il 7 maggio del 1898 Holmes venne impiccato alla Moyamensing Prison. Era calmo, e sembrava disinteressato rispetto alla sua morte imminente. Nel suo testamento, ironicamente, Holmes chiedeva che il suo corpo non venisse smembrato. La bara e la tomba, secondo sua richiesta, vennero riempite di cemento.


L'infanzia di Holmes: ipotesi su come nasce un serial killer



Come già accennato, l'infanzia di Holmes non fu facile. Anzi, fu un vero e proprio inferno. I suoi genitori erano Metodisti devoti, e pretendevano totale obbedienza. La madre, ex insegnante, era descritta come fretta e distante. Una donna che utilizzava la religione come guida quotidiana alla genitorialità. Il padre, alcolista, seguiva un approccio di stretta disciplina che sfociava quasi sempre nella violenza fisica.
Gli abusi subiti dal giovane H. H. Holmes erano sia fisici sia psicologi. Il padre, in partecipare, era crudele e imponeva una disciplina con tattiche che includevano l'isolamento prolungato e perfino la privazione di cibo. Tra le altre cose, inoltre, pare che tenesse degli stracci impregnati di cherosene sopra le bocche dei figli, per "calmarli" quando piangevano.
Durante questi episodi di abuso da parte del padre, Holmes trovava rifugio nella foresta nei pressi di casa. E fu proprio questo il luogo in cui cominciò ad esternalizzare l'oscurità che cresceva dentro di lui. Iniziò a catturare animali per dissezionarli, sviluppando un fascino deviante verso questo tipo di pratiche.
Solitario ma molto intelligente, c'è chi ipotizza che Holmes venne talmente traumatizzato dagli abusi infantili da rimanere completamente incapace di formare relazioni significative. Le statistiche dicono che i serial killer hanno sei volte più probabilità di aver subito abusi fisici nell'infanzia rispetto alla popolazione generale (vedi: Mitchell, H., & Aamodt, M. G. (2005). The Incidence of Child Abuse in Serial Killers. Journal of Police and Criminal Psychology, 20, 40-47).
È certo, tuttavia, anche in accordo con i recenti approcci sull'eziologia dei disturbi mentali, che i genitori non furono unica causa. Da bambino, Holmes venne bullizzato e subì diversi tipi di abusi dai pari, a causa dei suoi voti alti e del suo comportamento un po' insolito. Una delle esperienze più citate, anche da Holmes stesso, fu quella in cui egli venne bendato dai compagni di classe e introdotto a forza nell'ufficio di un dottore: lì, qualcuno gli mise in faccia la mano di uno scheletro. H. H. Holmes riportò spesso questo evento come una delle ragioni per la sua curiosità sull'anatomia, che lo portò anche a conseguire una laurea alla University of Michigan Medical School.

L'impulso di sperimentare sugli animali non passò durante l'infanzia. Nel bosco vicino a casa, trovava creature del bosco e iniziò a dissezionarle, per esplorare la loro biologia. Iniziando dai rettili, passò poi ai mammiferi, come conigli e addirittura cani.
Queste esperienze non solo gli permisero di acquisire una certa maneggevolezza nel taglio di pelle e carne, ma agì come facilitatore psicologico per la sua più tarda ossessione sull'anatomia umana.

Per Holmes accedere a informazioni mediche era parecchio facile. In quel periodo era molto facile trovare scheletri in mostra negli uffici dei dottori. La curiosità morbosa di Holmes potrebbe addirittura averlo portato al primo omicidio già all'età di 11 anni. Anche se era un individuo molto solitario, Holmes aveva un amico più grande chiamato Tom. Mentre esploravano insieme una casa abbandonata, Tom morì cadendo da uno dei pianerottoli. L'evento fu sempre considerato un incidente, ma si pensa che Holmes possa aver spinto il suo amico in quella che fu il primo dei suoi tanti omicidi.





Fonte e immagine di copertina: Concordia Saint Paul University
Altre fonti: History, Wikipedia inglese
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