Questa flessibile, letale spada a frusta indiana richiedeva anni di pratica per essere padroneggiata
L'urumi non viene utilizzata come arma vera e propria, ormai, da diverse generazioni. Ma ancora oggi, se anche la si volesse usare soltanto per una dimostrazione, è incredibilmente pericolosa.
Questa flessibile, letale spada a frusta indiana richiedeva anni di pratica per essere padroneggiata
L'urumi non viene utilizzata come arma vera e propria, ormai, da diverse generazioni. Ma ancora oggi, se anche la si volesse usare soltanto per una dimostrazione, è incredibilmente pericolosa.

L'urumi non viene utilizzata come arma vera e propria, ormai, da diverse generazioni. Ma ancora oggi, se anche la si volesse usare soltanto per una dimostrazione, è incredibilmente pericolosa. Soprattutto per chi la impugna.

Urumi si può tradurre con "spada curva" ed è conosciuta anche come chuttuval. Nata nell'India meridionale, questa antica arma è stata salvata dall'oblio quando venne incorporata nell'arte marziale Kalaripayattu, una pratica da combattimento indiana che è considerata la più antica del mondo. Questa arte incorpora elementi dello yoga e della danza performativa: i suoi movimenti ricordano violente eppur aggraziate coreografie. Lo stile di combattimento con la spada urumi è simile, ma decisamente più pericoloso per chiunque non abbia alle spalle anni di pratica.

Una variante dell'urumi a lame multiple che veniva usata nello Sri Lanka

Esistono diversi tipi di urumi, di lunghezza variabile, e anche con un differente numero di lame. Tutti quanti, però, sono costruite in modo semplice, senza le tante decorazioni delle spade normali: c'è solo l'elsa, oltre ad una lama sottile e flessibile in acciaio.

L'aspetto che rende questa spada così unica è che l'acciaio è abbastanza sottile da rimanere floscio e flessibile. Impugnarla è di fatto un'arte. La lama non è certo fatta per pugnalare, e deve essere utilizzata in modo simile a una frusta. Per poter colpire in modo continuo, l'urumi deve rimanere in movimento, così che non si perda lo slancio. Il guerriero deve farla oscillare intorno alla propria testa e alle proprie spalle, disegnando archi furiosi in aria.

Questo rende l'urumi incredibilmente difficile da padroneggiare e da usare, ma offre anche vantaggi notevoli. Roteando con foga, la lama crea una sorta di scudo difensivo a cui nessuno oserebbe avvicinarsi. Inoltre, permette di difendersi da molti nemici contemporaneamente. 

Un urumi particolarmente lungo

Quando l'urumi veniva usato in battaglia, inoltre, aveva un altro vantaggio: anche se veniva parata, la lama si piegava intorno ai bordi dello scudo nemico e poteva causare dei danni ugualmente. La ciliegina sulla torta era che poteva essere arrotolata e dunque trasportata e nascosta con facilità. In effetti, c'era chi la indossava addirittura come cintura.

Brandire correttamente l'urumi richiedeva anni e anni di allenamento. Nella gerarchia del Kalaripayattu, l'urumi era l'arma che veniva insegnata per ultima, per via della sua difficoltà. Gli studenti iniziavano solitamente il loro addestramento con un pezzo di stoffa al posto del metallo.

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