L'Olandese Volante: la leggenda del vascello fantasma che era condannato a viaggiare in mare per sempre
L'Olandese Volante è una delle leggende di mare più famigerate e paurose degli ultimi secoli. La storia del vascello fantasma, di cui sono state riportate diverse celebri apparizioni, ebbe probabilmente origine dalla potenza marittima olandese del XVII secolo, e dall'influenza della Compagnia olandese delle Indie orientali, nonché dalla forte tendenza dei marinai ad abbracciare credenze superstiziose di ogni tipo.
L'Olandese Volante: la leggenda del vascello fantasma che era condannato a viaggiare in mare per sempre
L'Olandese Volante è una delle leggende di mare più famigerate e paurose degli ultimi secoli. La storia del vascello fantasma, di cui sono state riportate diverse celebri apparizioni, ebbe probabilmente origine dalla potenza marittima olandese del XVII secolo, e dall'influenza della Compagnia olandese delle Indie orientali, nonché dalla forte tendenza dei marinai ad abbracciare credenze superstiziose di ogni tipo.

L'Olandese Volante è una delle leggende di mare più famigerate e paurose degli ultimi secoli. La storia del vascello fantasma, di cui sono state riportate diverse celebri apparizioni, ebbe probabilmente origine dalla potenza marittima olandese del XVII secolo, e dall'influenza della Compagnia olandese delle Indie orientali, nonché dalla forte tendenza dei marinai ad abbracciare credenze superstiziose di ogni tipo.

Le prime testimonianze scritte dell'Olandese Volante risalgono al XVIII secolo, e altre fonti dei due secoli successivi parlano dell'avvistamento di un vascello dall'aspetto ultraterreno. Secondo la leggenda, se un altra nave si fosse fermata abbastanza vicino all'Olandese Volante, l'equipaggio di quest'ultimo avrebbe tentato di urlare messaggi destinati a persone a terra, spesso indirizzate a persone morte da anni.

Alcuni avvistamenti del XIX e XX secolo parlano di una nave avvolta da una luce spettrale. La tradizione nautica riportava che la vista di questa nave fantasma era un presagio di sventura.

Charles Temple Dix, Olandese Volante (anni '60 del XIX sec)

La nascita della leggenda dell'Olandese Volante

Il primo riferimento alla nave fantasma ad apparire su carta stampata fu in Viaggi in varie parti dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa durante una serie di trent'anni e oltre (1790) di John MacDonald, che raccontò così l'incontro con l'Olandese Volante:

Il tempo era così tempestoso che i marinai dissero di aver visto l'Olandese Volante. Il racconto comune è che questo Olandese è giunto al Capo [di Buona Speranza] in condizioni meteorologiche difficili e voleva entrare in porto, ma non è riuscito a trovare un pilota per guidarlo, e si è perso, e da allora appare in caso di maltempo

Un altro riferimento, che aggiunge un pezzo alla leggenda, introducendo il tema del peccato e della punizione, è in Scenes of Infancy di John Leyden:

È una superstizione comune dei marinai che, a grandi latitudini meridionali lungo la costa dell'Africa, gli uragani siano spesso introdotti dall'apparizione di una nave fantasma, denominata l'Olandese Volante... Si suppone che l'equipaggio di questa nave si sia reso colpevole di qualche terribile delitto, [...] e che sia stato colpito dalla pestilenza ... e che sia destinato ad attraversare l'oceano in cui [gli uomini] perirono, finché il periodo della loro penitenza non scadrà

Secondo alcune fonti, fu il capitano olandese del XVII secolo Bernard Fokke a ispirare la leggenda dell'Olandese Volante. Fokke era famoso per la velocità dei suoi viaggi: andava e veniva dai Paesi Bassi a Java con tale rapidità che, secondo molti, doveva aver stretto un patto col Diavolo. Fu questo il motivo della maledizione che, infine, colpì l'imbarcazione.

Olandese Volante di Elbridge Kingsley (1887)
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Gli avvistamenti dell'Olandese Volante nel XIX e XX secolo

Gli avvistamenti della famigerata nave continuarono anche nei secoli successivi, e persino nel XX secolo ci furono marinai convinti che il terribile presagio di sventura si fosse palesato a loro. Lo scrittore Nicholas Monsarrat, noto per il suo libro "The Cruel Sea" del 1951, avvistò l'Olandese Volante nel Pacifico, mentre prestava servizio come ufficiale della Royal Navy durante la Seconda Guerra Mondiale.

Albert Pinkham Ryder

Una delle testimonianza più importanti di tutte fu sicuramente quella del principe Giorgio, il futuro re Giorgio V. Il principe stava completando un viaggio di tre anni, in gioventù, accompagnato dal fratello maggiore Alberto Vittorio. Secondo il registro dei reali, il vascello fantasma fu avvistato l'11 luglio 1881. L'evento sarebbe avvenuto al largo della costa australiana, nello stretto di Bass tra Melbourne e Sydney.

Olandese Volante dipinto da Michael Zeno Diemer
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L'Olandese Volante era in realtà una Fata Morgana

L'Olandese Volante rimase un mistero inspiegabile tra i marinai, fino al momento in cui le conoscenze in materia di ottica non permisero di fornire spiegazioni scientifiche. I registri reali riportano che, quando principe Giorgio avvistò la spettrale nave, la notte era limpida e il mare era tranquillo. Queste condizioni sono perfette per il fenomeno ottico della Fata Morgana.

Si tratta di un illusione ottica che riguarda un fascio di luce sopra l'orizzonte, in grado di generare un'immagine distorta di un oggetto reale che si trova sotto l'orizzonte. In condizioni di tempo sereno, infatti, può capitare che uno strato d'aria molto più calda sovrasti uno strato di aria più fredda: in questo caso, la differenza tra gli indici di rifrazione può dar luogo alla formazione di un "condotto atmosferico" che agisce come una lente di rifrazione, producendo una serie di immagini sia dritte sia invertite.

Il fenomeno è conosciuto in tutto il mondo con il nome italiano, perché si tratta di un fenomeno frequentemente osservato nello stretto di Messina. Esso fa riferimento alla fata Morgana della mitologia celtica, che induceva nei marinai visioni di fantastici castelli in aria o in terra per attirarli e quindi condurli a morte.

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