Dorothea Lange: la fotografa documentaristica che scattò il toccante ritratto della "Migrant Mother"
La sua foto più celebre diede un volto alla Grande Depressione degli Stati Uniti. Documentando le tante difficoltà e la miseria sofferte dagli americani, Dorothea Lange fu tra le figure che inaugurarono l'età dell'oro di un nuovo genere di fotografia, che iniziò negli anni '30 del XX secolo e durò qualche decennio.
Dorothea Lange: la fotografa documentaristica che scattò il toccante ritratto della "Migrant Mother"
La sua foto più celebre diede un volto alla Grande Depressione degli Stati Uniti. Documentando le tante difficoltà e la miseria sofferte dagli americani, Dorothea Lange fu tra le figure che inaugurarono l'età dell'oro di un nuovo genere di fotografia, che iniziò negli anni '30 del XX secolo e durò qualche decennio.

La sua foto più celebre diede un volto alla Grande Depressione degli Stati Uniti. Documentando le tante difficoltà e la miseria sofferte dagli americani, Dorothea Lange fu tra le figure che inaugurarono l'età dell'oro di un nuovo genere di fotografia, che iniziò negli anni '30 del XX secolo e durò qualche decennio. Tra i tanti ritratti di Dorothea Lange, pochi ebbero la risonanza di Migrant Mother, una foto che diventò tanto simbolo di un'epoca quanto quello della fotografia documentaristica.

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Chi era Dorothea Lange

Lange si era diplomata a New York. Già allora, benché non avesse mai posseduto una fotocamera, aveva deciso che sarebbe diventata una fotografa. Iniziò a studiare la materia alla Columbia University, per passare poi un periodo di apprendistato in vari studi fotografici della città.

Nel 1918, quando aveva 23 anni, Dorothea lasciò New York insieme ad un'amica. Speravano di viaggiare e vedere il mondo, ma vennero derubate e questo alterò i loro piani. Lange si stabilì a San Francisco, dove ebbe l'opportunità di conoscere altri fotografi. Dopo essersi guadagnata la fiducia di un investitore, l'artista aprì uno studio fotografico che ebbe ben presto successo. In questa fase della sua vita, i lavori di Lange erano principalmente i ritratti, scattati in studio, dell'élite di San Francisco.

Quando scoppiò la Grande Depressione, tuttavia, la fotografa decise di lasciare lo studio e di rivolgere il proprio sguardo alla strada. Era il 1933, e negli USA c'erano 14 milioni di persone senza lavoro: molti non avevano una casa, e vagavano per il paese senza meta, spesso senza avere nulla da mangiare. Negli anni '30 ben 300.000 persone migrarono verso la California, sperando di trovare un lavoro.

Dorothea Lange scelse di documentare le vite di queste persone nelle strade della California. Sempre armata di macchina fotografica, ritrasse da vicino le sconvolgenti condizioni sociali ed economiche di quell'epoca. Da quel momento in poi, Lange non fu più una ritrattista. Venne classificata in una categoria nuova: quella del "fotografi documentaristi".

Dorothea Lange

Il celebre ritratto della Migrant Mother

Negli anni '30, Dorothea Lange lavorò per la Farm Security Administration. La sua missione era, in teoria, quella di documentare l'impatto dei programmi federali che avevano l'obiettivo di migliorare la vita delle comunità rurali. Venne mandata in diversi luoghi del paese, e questo le diede l'opportunità di lavorare anche sul suo progetto personale.

Profughi dell'Oklahoma al lavoro nei campi di piselli

Mentre visitava un campo che ospitava dei raccoglitori di piselli disoccupati, Lange notò una donna che sembrava particolarmente in difficoltà, e ne fu immediatamente attratta. "Mi sono avvicinata alla madre affamata e disperata, come attirata da una calamita" avrebbe ricordato Lange in un'intervista degli anni '60. "Non ricordo come le giustificai la mia presenza o la mia macchina fotografica, ma ricordo che non mi fece domande."

Con il permesso della donna, la Lange le scattò sei fotografie: una di queste è proprio il famosissimo scatto che sarebbe stato denominato Migrant Mother. La foto ritrae la donna insieme a tre bambini: il suo sguardo è vagamente assorto, e una delle sue mani è posata con delicatezza sul viso. Sembra che sia persa nei suoi pensieri. I vestiti consumati e i bambini non lavati indicano quanto questa donna è in difficoltà.

Migrant Mother

"Non ho chiesto il suo nome o la sua storia. Mi ha detto la sua età: aveva 32 anni. Ha detto che la sua famiglia viveva di verdure congelate raccolte dai campi circostanti, e degli uccelli che i bambini uccidevano. Aveva appena venduto le gomme della sua macchina per comprare qualcos'altro da mangiare."

Oltre 40 anni dopo, l'identità della donna venne rivelata. Il suo nome era Florence Thompson, ed era una vedova con 7 figli dell'Oklahoma. Negli anni '20 lei e suo marito si erano spostati in California, e l'uomo era morto di tubercolosi nel 1931. Incinta del sesto figlio, Florence fu costretta a svolgere un gran numero di lavori per supportare la sua famiglia. "Ho lavorato negli ospedali. Nei bar. Ho cucinato. Ho lavorato nei campi. Ho fatto un po' di tutto per guadagnarmi da vivere per i miei figli" raccontò la donna diversi decenni più tardi. Quando si era rivolta alla raccolta di piselli, lei e gli altri lavoratori erano rimasti senza occupazione a causa delle gelate dei campi.

Florence Owens Thompson e i suoi figli nella loro tenda in un campo di raccoglitori di piselliUn'altra foto di Florence Thompson nella sua tenda scattata da Dorothea Lange

La donna non ricordava di aver parlato con Dorothea Lange, e rimpianse di aver posato per lei. "Non ho avuto neanche un penny per averlo fatto". In realtà, visto che la fotografa lavorava per il governo, i suoi scatti venivano rilasciati immediatamente nel pubblico dominio.

La Thompson con due dei suoi figli in una foto della serie 'Migrant Mother'Migrant Mother

I ritratti ai campi di internamento dei nippo-americani

Dopo l'attacco a Pearl Harbor da parte dei giapponesi, Dorothea Lange ricevette un incarico dalla War Relocation Authority per documentare l'evacuazione forzata dei nippo-americani dalla costa ovest degli Stati Uniti. Ritrasse gli internamenti dei giapponesi americani viaggiando per la California e fotografando le famiglie costrette a lasciare le loro case su ordine del governo.

Lange ha visitato diversi centri di raccolta temporanei man mano che aprivano, approdando infine a Manzanar, il primo dei campi di internamento permanente.

I bambini della scuola pubblica Weill di San Francisco giurano fedeltà alla bandiera americana nell'aprile 1942, prima dell'internamento dei giapponesi americaniNonno e nipote al Manzanar Relocation Center
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