Onna-Bugeisha: le storie delle leggendarie donne samurai del Giappone feudale
Grazie al cinema, ai libri e agli anime noi tutti abbiamo conosciuto quella fetta di cultura giapponese dedicata ai guerrieri samurai, armati della simbolica katana, di cui erano abilissimi maneggiatori.
Onna-Bugeisha: le storie delle leggendarie donne samurai del Giappone feudale
Grazie al cinema, ai libri e agli anime noi tutti abbiamo conosciuto quella fetta di cultura giapponese dedicata ai guerrieri samurai, armati della simbolica katana, di cui erano abilissimi maneggiatori.
Grazie al cinema, ai libri e agli anime noi tutti abbiamo conosciuto quella fetta di cultura giapponese dedicata ai guerrieri samurai, armati della simbolica katana, di cui erano abilissimi maneggiatori.
Quella dei samurai era una casta guerriera, aristocratica e colta. Il termine non indica soltanto un "guerriero", ma si riferisce a una determinata posizione sociale, rilevante soprattutto nel Giappone feudale. I samurai si accostavano ad un signore, e la loro vita non poteva prescindere da questo.


onna-bugeisha
DIPINTO DEL 1880 DI TSUKIOKA YOSHITOSHI RAFFIGURANTE L'IMPERATRICE JINGU MENTRE INVADE LA COREA. VIA WIKIMEDIA COMMONS.


Se tutti hanno sentito parlare dei samurai, meno popolare è la storia delle Onna-bugeisha, nobildonne guerriere appartenenti alla stessa classe nobiliare dei samurai (detta bushi).
Durante il Medioevo alle donne giapponesi, diversamente da quanto accadeva in Occidente, veniva impartita un'educazione intellettuale che gli permetteva di imparare a leggere e scrivere, rendendole quindi in grado di occuparsi dell'economia familiare quando le guerre allontanavano gli uomini dai propri villaggi d'origine.
Oltre all'educazione cosiddetta "scolastica" esisteva anche un'educazione al combattimento che permetteva alle dame giapponesi di difendere casa, prole ed onore dai malintenzionati, servendosi di un'arma chiamata naginata: una lancia dotata di una lunga ed affilata lama ad un'estremità.



Un guerriero samurai poteva eleggere una la figlia come onna-bugeisha a tutto tondo: ella quindi iniziava a vestire e ad acconciarsi a sua volta come un samurai, girava armata di due spade ed entrava a far parte dell'esercito del feudatario.
Questa tradizione si è indebolita durante il periodo Edo (1600-1868), quando le nuove regole matrimoniali abbassarono lo status della donna guerriera rispetto a quello dell'uomo.



UNA ONNA-BUGEISHA SAMURAI CON LA SUA NAGINATA DI UTAGAWA KUNIYOSHI, CIRCA 1848. VIA WIKIMEDIA COMMONS.




Ecco tre delle più famose e simboliche Onna-Bugeisha della storia giapponese:


Tomoe Gozen






Probabilmente la più famosa Onna-bugeisha della storia, molte donne giapponesi delle generazioni a seguire si ispirarono a lei poiché apprezzavano il suo carisma e la sua ferma determinazione.
Una fonte vuole che fosse estremamente bella, con pelle bianca e lunghi capelli. Ma era anche abile con l'arco e con la spada.


Hōjō Masako






Una volta rimasta vedova divenne una suora buddista. Durante la sua carriera da combattente era così valorosa e rispettata da diventare la prima reggente donna della storia.


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Nakano Takeko






Nata nel 1847, venne adottata dal suo insegnante di arti marziali. Nel 1868 si distinse sul campo di battaglia per aver guidato un esercito di venti combattenti donne contro l'esercito avversario, decapitando personalmente numerosi soldati con la sua naginata, fino ad essere abbattuta da un colpo di fucile che la sorprese alle spalle. In fin di vita, per far sopravvivere il proprio onore alla morte, scongiurò la sorella, anch'essa combattente, di decapitarla e riportare la testa nel suo villaggio, nascondendola dalle grinfie del nemico.
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