Oggi i libri di biologia sono pieni di fotografie dettagliate che rivelano le più disparate ed entricate parti delle piante, nonché di scatti che sono in grado di ritrarre persino organismi microscopici. Prima dell'invenzione della fotografia (e soprattutto della macrofotografia), però, la scienza poteva contare soltanto sull'illustrazione botanica. Ci furono diversi scienziati che intrapresero questa disciplina, a metà tra arte e scienza. Tra i più noti troviamo Ernst Heinrich Haeckel, biologo, naturalista, filosofo e zoologo tedesco.
Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, Ernst Hackel realizzò una serie di illustrazioni estremamente affascinanti, che rivelavano l'aspetto di diverse forme di vita: piante, funghi, organismi microscopici e vari tipi di animali. Benché realizzate a mano, queste opere (disegni, acquerelli e schizzi) rivelano con puntualità la grande variabilità delle forme di vita che abitano la Terra.
Chi era Ernst Haeckel
Nato in Germania nel 1834, Ernst Haeckel studiò medicina all'Università di Berlino. Mentre era studente, il suo professore Johannes Müller lo portò nel Mare del Nord ad osservare le piccole creature marine, e questa esperienza fece nascere in lui il fascino per la biologia e per lo studio degli esseri viventi.
Quando aveva 25 anni, Haeckel viaggiò in Italia, e a Napoli ebbe modo di scoprire il proprio talento artistico. Nello stesso anno, a Messina, studiò le strutture dei radiolari, minuscoli protozoi che producono intrcati scheletri minerali. Non soddisfatto della pratica medica, studiò per tre anni zoologia all'università di Jena, specializzandosi in biologia marina.
Haeckel fu un grade promotore della teoria di Charles Darwin, e sviluppò la teoria, ormai superata, della ricapitolazione, che portò gli studi dell'embiologia a sostegno della teoria dell'evoluzione.
L'opera artistica di Haeckel, in cui si può riconoscere uno stile caratteristico, ebbe grande diffusione e influenzò la corrente artistica dell'Art Nouveau all'inizio del XX secolo.
L'incontro tra arte e scienza
Haeckel passò la propria vita studiando flora e fauna, "dalle montagne più alte agli oceani più profondi". Scoprì, descrisse e diede il nome a migliaia di specie, catturandone la forma e l'aspetto nelle sue incredibili illustrazioni. Grazie alla sua precisione e all'abilità nelle ombreggiature, le illustrazioni di Haeckel contribuirono ad educare il mondo sull'esistenza di microrganismi mai visti prima e sulla teorie dell'evoluzione.
Nel 1864, Haeckel mandò a Darwin una serie di disegni in bianco e nero dei radiolari. Darwin fu decisamente impressionato, e disse che "erano i più magnifici lavori che avessi mai visto, e sono fiero di possederne una copia d'autore".
I lavori di Haeckel, come Natürliche Schöpfungsgeschichte, pubblicato nel 1868, divennero la principale fonte di informazione sulla teoria dell'evoluzione nella Germania del XIX secolo. La sua opera più famosa fu forse Kunstformen Der Natur (Le forme d'arte della Natura), pubblicata nel 1904. Suddivisa in vari volumi, l'opera è costituita da centinaia di disegni altamente dettagliati che divennero una sorta di "enciclopedia visiva" degli esseri viventi. Di recente, molti di questi disegni sono stati raccolti nel libro The Art and Science of Ernst Haeckel, che include centinaia delle sue affascinanti opere.
"L'ontogenesi ricapitola la filogenesi"
Una celebre frase di Haeckel è l'espressione della sua teoria della ricapitolazione: "L'ontogenesi ricapitola la filogenesi". Secondo questa teoria, ormai superata, lo sviluppo biologico dell'individuo (ontogenesi) ripercorrerebbe lo sviluppo evolutivo della specie (filogenesi). Nonostante le varie controversie intorno a questa visione, la formulazione di Haeckel ha avuto un'influenza enorme sul panorama scientifico del XX secolo.
Quando Haeckel studiò le teorie dell'evoluzione, c'era un certo accordo, da parte degli studiosi europei, sul fatto che tutti i vertebrati avessero sembianze molto simili a uno stadio prematuro dello sviluppo. Si concepiva un "tipo ideale comune" da cui partivano gli embrioni e da cui poi si differenziavano. Le prime teorie della ricapitolazione, però, erano già controverse negli anni '20 del 1800. In pratica, esse sostenevano che l'embrione passasse per varie fasi, in ciascuna delle quali somigliava ad un individuo adulto di un antico antenato evolutivo della specie. La riproduzione di un disegno di Haeckel mostra lo sviluppo di un embrione che, prima di assumere un aspetto umano, somiglia a un pesce, a una tartaruga, a un pollo, a un cane...
Già nel XX secolo la teoria era riconosciuta come "mitologia biologica", ma i contributi non furono affatto secondari. Versioni analoghe della teoria della ricapitolazione sono state formulate in altri ambiti, come quello dello sviluppo cognitivo. Inoltre, si deve proprio ad Haeckel l'invenzione dei termini "ontogenesi" e "filogenesi".
Tra le critiche più pesanti alla teoria della ricapitolazione c'era il fatto che questo approccio avrebbe potuto essere sfruttato per creare una gerarchia delle specie viventi, in cui quelle più recenti dal punto di vista evolutivo (ovvero, l'uomo) sarebbero state considerate le più perfette e perciò dotate di maggiori diritti di sopravvivenza e di dominio. Inoltre, secondo alcuni studiosi, le posizioni di Haeckel sull'evoluzione avrebbero influenzato le teorizzazioni: Hitler le utilizzava per sostenere che l'uomo ariano fosse "il più diverso di tutti" dagli animali, e dunque il più evoluto.
Le leggi di Haeckel hanno però influenzato anche teorie di importanza fondamentale in psicologia, come quelle della sessualità infantile di Freud e quella dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget.