Adam Clark Vroman impugnò la macchina fotografica nel 1892, lo stesso anno in cui si era sposato e trasferito a Pasadena, California. Era un fotografo dilettante e un venditore di libri. Vroman effettuò diversi viaggi nel sud-ovest, specialmente nel New Mexico e in Arizona, per fotografare i pueblos dei Nativi Americani. Le sue fotografie più celebri sono proprio i ritratti delle tribù Hopi e Navajo.
A differenza di molti altri fotografi del tempo, Adam Clark Vroman era estremamente rispettoso dei suoi soggetti. Un approccio ripreso oggi da taluentuosi fotografi come Craig Varjabedian. I suoi ritratti vennero realizzati nell'ultimo decennio del XIX secolo, in un periodo particolarmente complesso. Era quello delle guerre indiane, i conflitti che portarono gli invasori europei a distruggere le civiltà dei nativi americani e ad appropriarsi delle loro terre.
Adam Clark Vroman, eppure, riuscì a conquistarsi la fiducia di questi popoli, anticipando di qualche anno il lavoro di un altro fotografo statunitense, Edward Curtis, che immortalò usi e costumi dei nativi.
In quegli anni, Vroman fondò la libreria Vroman Bookstore, che divenne una delle più grandi aziende di distribuzione di libri della California. Uomo di gran cultura, fu in contatto con i grandi scrittori dell'epoca. Tra le sue opere più importanti ci sono anche quelle per il libro Ramona, di Helen Hunt Jackson: Vroman creò immagini naturali, evoticative ed intime che dimostrarono il rapporto intimo che egli riusciva a creare con i suoi soggetti.