I distributori automatici sono un aspetto quotidiano della cultura giapponese: ce ne è uno praticamente ad ogni angolo. In tutto, nel paese, sono oltre 5 milioni e mezzo, circa uno ogni 23 persone. Si stima che nel 2015 gli acquisti effettuati nei distributori automatici, in Giappone, siano valsi ben 37 miliardi di dollari.
L'aspetto più interessante è che i distributori giapponesi non si limitano a vendere bibite o snack: nel paese del Sol Levante vendono realmente di tutto, proprio perché hanno una funzione preminente. Ci si possono trovare ingredienti per ricette casalinghe, riso appena raccolto, vestiti e pure piccoli animaletti da compagnia.
Ecco una lista con alcuni degli articoli più assurdi che potete acquistare nei distributori automatici del Giappone.

Questo tipo di distributore sta diventando popolare in città come Osaka, Hiroshima e Kyoto, ed è gestito da un ristorante famoso per i suoi udon. Un avviso in inglese avverte di non bere il contenuto della bottiglia: non è tè, ma dashi, un brodo di pesce che è un ingrediente fondamentale per molti piatti giapponesi come la zuppa di miso, i noodles in brodo e i tamagoyaki (le omelette giapponesi). Il sapore del dashi corrisponde a quello dell'umami, che è stato identificato come il "quinto sapore" per il quale l'uomo avrebbe un recettore specifico (quello dell'acido glutammico).


Alcuni distributori automatici vendono scarabei vivi. Alcuni collezionisti di insetti sono molto contenti di poter avere accesso a queste creature, ma alcuni attivisti per i diritti degli animali ritengono crudele tenere questi insetti in queste condizioni. In passato, però, lo studio degli insetti era considerato fondamentale per l'educazione dei bambini in Giappone, e raccoglierli era un modo emozionante per conoscere i loro habitat naturali. Oggi, però, gli attivisti ritengono, e a ragione, che inserire un animale vivo in un distributore, trattandolo alla stregua di un gadget, mandi il messaggio sbagliato.

Considerando che il Giappone è pieno di uomini d'affari sempre indaffarati, ha senso che si trovino distributori automatici di cravatte. Il prezzo è abbastanza onesto, e di solito c'è una certa scelta per quanto riguarda il colore dei tessuti.

I distributori automatici di uova sono particolarmente apprezzati nelle aree rurali. Sono ormai decenni che la gente utilizza queste macchine per ottenere le uova fresche: una dozzina costa 250 yen (meno di 2 euro).

Il pane morbido in lattina si può trovare in vari gusti e di vari brand, ed è molto comodo da portare in giro. In quasiasi momento si può estrarre la pagnotta dalla lattina per darle un bel morso.


Il distributore di calzini potrebbe salvarvi da un raffreddore nei giorni di pioggia, e offre una vasta scelta. Da qualche parte vendono addirittura calzini a forma di sushi.

In Giappone ogni minuto conta, ed è per questo che la cultura dei distributori automatici si è diffusa così tanto. Per chi è di fretta e ha bisogno di un bel bouquet da portare in regalo a qualcuno, può trovarlo pronto e fresco in distributori che si trovano un po' ovunque (ad esempio, negli ospedali e negli aeroporti). Questo tipo di distributore si può trovare anche in Occidente, soprattutto in Olanda.

I distributori automatici di sacchi di riso da 5 o 10 chili si trovano anche in campagna, in mezzo al nulla, e la cosa migliore è che chi acquista i sacchi può contare sul fatto che il riso è appena colto.

L'omikuji è un biglietto contenente una predizione divina. In occasione di particolari festività si può ottenere uno di questi biglietti presso i templi shintoisti e buddisti del Giappone. I distributori automatici di omikuji sono particolarmente comodi, anche se si perde un po' l'aspetto spirituale.

Ammesso che abbiate l'età per bere (e la carta di identità per dimostrarlo), in Giappone potete gustarvi in ogni momento un buon sakè ad appena 210 yen (meno di 2 euro).

In Giappone esistono diverse variazioni della omelette, e sarebbe interessante scoprire se sono buone anche quelle vendute nei distributori automatici.