La seta è una fibre fine fatta con i filamenti dei bachi da seta. Quando cotti e srotolati delicatamente, è possibile estrarre questi fili che possono poi essere combinati fino a produrre i tessuti.
Nei tempi antichi, gli artigiani usavano una pietra per lisciare la superficie della seta, e una volta preparata questa era pronta per essere adornata con disegni e pattern grazie a pitture di origine minerale o ad inchiostro nero, ricavato spesso dalla fuliggine. Quest'ultimo era utilizzato per la calligrafia, che rientrava tra i principali utilizzi della pittura su seta.



Ecco la storia della pittura cinese su seta.
La seta in Cina
La prova di più antica produzione della seta, in Cina, è stata trovata in una tomba risalente al IV secolo a.C., localizzata a Jiahu, un insediamento neolitico presso il Fiume Giallo. Il sito si è rivelato come una fonte ricca di artefatte, fin dalla sua scoperta nel 1962. Nella tomba venne trovata non solo fibroina di seta (una proteina che prova la presenza di indumenti usati per vestire i defunti), ma anche quelli che sembrano degli antichissimi strumenti musicali (sotto forma di flauti d'osso), i resti di una bevanda fermentata di riso, miele e frutta (e questo è il più antico ritrovamento di riso coltivato nella Cina Settentrionale) e quella che forse è uno dei più antichi esempi di scrittura pittografica.
La calligrafia su pergamena
Fin dalla dinastia Shang (1600-1100 a.C. circa) la calligrafia è un elemento importante per la cultura cinese, essendo in grado di evidenziale la bellezza dei caratteri scritti a mano attraverso pennellate meticolose. Questa forma d'arte è testimoniata, tra gli altri esempi, sua serie di insegne ritrovate a Mawangdui, un sito archeologico nel Changsha. Si tratta di scritti risalenti alla dinastia Han (206 a.C - 220 d.C), utilizzate per documentare informazioni militari, mediche e astronomiche.

La calligrafia era resa su pergamene di seta (e a volte sul bambù), finché non venne inventata la carta, nel I secolo.
Pitture funerarie
Gli artigiani cinesi avrebbero presto impiegato i tessuti di seta per un altro uso: la pittura. Questa pratica iniziò nell'ambito delle decorazioni funerarie. Due tesori nazionali cinesi sono esempi di questo tipo di pittura: uno è un dipinto che raffigura un uomo che cavalca un dragone, mentre un altro raffigura una donna, una fenice e un dragone. Questi reperti vennero scoperti in tombe del Changsha e furono creati tra il 475 e il 221 a.C.

La loro funzione era la stessa: aiutare i defunti nel loro percorso verso l'aldilà. Durante la processione funeraria, i dipinti su seta erano sollevati davanti alla bara. Questo porta calma all'anima dei deceduti.
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La tecnica Gongbi

Nei secoli successivi, gli artigiani cinesi continuarono a dipingere sulla seta. Presto virarono però su design meno semplici, generando composizioni nello stile Gongbi.
Gongbi, o "pittura meticolosa", era rinomata per i suoi colori vibranti, i dettagli realistici e lo stile figurativo. Questo approccio giunse alla massima popolarità tra il VII e il XIII secolo, e la sua influenza arrivò in Giappone, in India e persino in Europa. Là, le sete dipinte potevano essere vista drappeggiate sugli altari o in tende.
Nei secoli successivi gli artisti cinesi avrebbero continuato ad impiegare questa tecnica, la cui enfasi nei dettagli si prestava bene alle pergamene.

