Il Rio delle Amazzoni: storia, foto e leggende
Il Rio delle Amazzoni si contende con il Nilo il primato del fiume più lungo del mondo, ma è di gran lunga il corso d’acqua con maggior portata idrica. Il Rio delle Amazzoni abbraccia molti stati del Sud America: Perù, Colombia e Brasile, e irrora la foresta che porta il suo stesso nome.
Il Rio delle Amazzoni: storia, foto e leggende
Il Rio delle Amazzoni si contende con il Nilo il primato del fiume più lungo del mondo, ma è di gran lunga il corso d’acqua con maggior portata idrica. Il Rio delle Amazzoni abbraccia molti stati del Sud America: Perù, Colombia e Brasile, e irrora la foresta che porta il suo stesso nome.
Il Rio delle Amazzoni si contende con il Nilo il primato del fiume più lungo del mondo, ma è di gran lunga il corso d’acqua con maggior portata idrica. Il Rio delle Amazzoni abbraccia molti stati del Sud America: Perù, Colombia e Brasile, e irrora la foresta che porta il suo stesso nome.
Il fiume attraversa una moltitudine di regioni, che ospitano una miriade di animali e di piante, e che sono state la terra natale di innumerevoli popoli sin dall’alba dei tempi.

Ecco a voi uno scorcio, il più ampio possibile, su quello che è un vero e proprio universo celato in quell’angolo di mondo.

Indice




Qualche dato sul fiume


Il Rio delle Amazzoni è il maggior fiume del Sud America, ma è anche il corso d’acqua più grande del mondo per quanto riguarda la sua portata e l’area del suo bacino. È lungo almeno 6.400 km (la stessa distanza che c’è tra New York e Roma).
L’enorme fiume nasce nelle Ande Peruviane, da una parete rocciosa. Ha almeno 12 affluenti. La portata media del Rio delle Amazzoni è di 175.000 metri cubi al secondo.
Dopo aver attraversato diversi stati, il fiume si butta nell’Oceano Atlantico.
Il Bacino Amazzonico (l’Amazzonia) ha un’area di circa 7 milioni di metri quadrati. Il Bacino è coperto quasi interamente dalla foresta della Amazzoni, che rappresenta la più grande riserva di risorse biologiche della Terra.
Sul fiume si possono trovare isole flottanti, larghe anche diverse centinaia di metri, create da alberi o da erbe acquatiche.
Il fiume è così largo che buona parte di esso è totalmente privo di ponti. In alcuni punti e in alcune stagioni la larghezza può arrivare a sfiorare i 50 km. Alla foce, la larghezza del Rio delle Amazzoni arriva a superare i 100 km.

Rio delle AmazzoniRio delle AmazzoniRio delle Amazzoni
Foresta delle Amazzoni dall'alto




Storia: perché si chiama Rio delle Amazzoni?


Amerigo Vespucci giunse alla foce del fiume tra il 1499 e il 1500. Dopo quaranta anni, il primo uomo europeo ad esplorare l’Amazzonia è stato il soldato spagnolo Francisco de Orellana, nel 1541. Alla ricerca della leggendaria El Dorado, navigò il fiume dall’Ecuador alla foce. Egli ebbe diverse battaglie con delle tribù di guerriere donne, che paragonò alle Amazzoni della mitologia greca.
Al ritorno in Spagna, Orellana raccontò ai suoi compatrioti di aver visto tesori d’oro e di cannella, e riferì dei suoi incontri con le tribù femminili. Quando tornò in Sud America per una seconda spedizione nelle Amazzoni, la sua barca si capovolse e lui annegò.

Francisco de Orellana
Francisco de Orellana

The Granger Collection, New York


Ci volle un bel po’ di tempo a capire quale fosse la vera sorgente del Rio delle Amazzoni. Da Orellana venne scoperto il ramo sorgivo del Marañón, uno degli affluenti. Quasi cent’anni dopo venne scoperta la fonte del Napo (un altro affluente) dall’esploratore portoghese Pedro de Teixeira.
Soltanto l’avvento del GPS ha potuto dissipare ogni dubbio.

Gli animali e le piante della regione amazzonica



La foresta delle Amazzoni ha un’incredibile varietà di alberi. Almeno 100 specie arboree sono state contate in un singolo acro di foresta, e poche di esse apparivano più di una volta.
La foresta pluviale ha una struttura a livelli: i giganti che amano il sole formano la canopia (o volta, o strato superiore), arrivando a 40 metri, e alcuni svettano a 60 metri in uno strato detto emergente. In questi strati troviamo gli alberi della gomma, gli alberi del kapok, l’albero di noce Brasiliana e gli alberi di sapucaia.


Cascate nel Rio delle Amazzoni

Sotto la canopia ci sono diversi livelli di alberi che sopportano l’ombra, tra cui vari tipi di palma. Sono comuni anche mirti, allori, fichi, cedri spagnoli, mogani e palissandri.
Nello strato più inferiore, in molte zone semi paludoso, si trovano erbe acquatiche e canne selvatiche.

Rio delle Amazzoni

La fauna Amazzonica è altrettanto incredibilmente varia. I fiumi e i ruscelli del bacino pullulano di vita, e la canopia risuona dei canti degli uccelli e dei versi delle scimmie, e del frinire degli insetti.
Moltissimi mammiferi della foresta sono arboricoli. Le scimmie sono una particolarità di questo angolo di mondo, visto che ce ne vivono moltissime specie. Degne di nota sono le scimmie urlatrici, che riempiono dei loro cori la selva, ogni mattina e ogni sera. Il piccolo e agile saimiri (squirrel monkey) è un’altra delle specie più diffuse in tutte le zone, così come l’atele (spider monkey). Altre specie sono le scimmie lanose, le scimmie cappuccine e le marmosette.

Saimiri
Saimiri



Alligatori, tartarughe di fiume e lamantini popolano i fiumi, ma anche delfini di fiume e capibara, il più grande roditore del mondo. Altri roditori sono i porcospini, gli scoiattoli, i ratti e i topi.
Ci sono poi tapiri, cervi e bufali, nonché innumerevoli pipistrelli. Si trovano anche alcuni grandi felini, come il giaguaro e il puma. Altri carnivori più piccoli sono coati, grigioni, donnole.
Le specie di insetti nella foresta delle Amazzoni sono almeno 8000, tra cui moltissime zanzare e lucciole, api, vespe, scarabei, formiche tagliafoglie, scorpioni, e moltissime farfalle, che possono generare bellissime coreografie.

Caimano con le farfalle

Mark Cowan // Royal Society Publishing


Nelle acque amazzoniche abitano anche 2500 specie di pesci. I più notevoli sono i pirarucu, i pesci gatto e i piranha.

Piranha
Piranha

Foto di AllNikArt da Pixabay



Sugli alberi si trovano anche due varietà di bradipo, che si accostano a formichieri, armadilli, iguana, e rettili come il boa constrictor e l’anaconda.
Gli uccelli si librano sugli alberi, e ogni mattina e ogni sera i pappagalli e le are mostrano i loro piumaggi colorati e fanno sentire le loro voci roche. Per tutta la foresta risuona anche il rumore dei picchi che battono il legno. I parrocchetti, piccoli pappagalli, volano in grandi stormi. Al tramonto si possono udire cantare i tucani dalle cime degli alberi.


Pappagallini delle Amazzoni
Pappagallini


Steve Jurvetson // Wikimedia // CC, Bmanpitt Photography (Brian Pitcher) // Wikimedia // CC, Michael Gwyther-Jones // Wikimedia // CC



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Gli indigeni e le leggende dell’Amazzonia



Al tempo della conquista Europea, le sponde dei fiumi accoglievano alcune popolazioni sedentarie di indigeni, che praticavano un tipo di agricoltura intensiva, pescano e cacciando mammiferi acquatici e rettili.
Le aree un po’ più lontane dalle sponde dei fiumi e le pianure alluvionali accoglievano – e ancora oggi accolgono – tribù seminomadi di indiani, prevalentemente cacciatori e raccoglitori.
L’arrivo degli europei ha portato malattie e, in seguito, ha consumato parte delle risorse della foresta per sfruttare l’albero della gomma.
Oggi nella regione amazzonica ci sono circa 200.000 indigeni, divisi in un centinaio di tribù. Diverse persone vivono sulle palafitte in legno e si chiamano Caboclos: vivono di pesca e con il commercio di noce del brasile.

Foresta delle Amazzoni

Molti indigeni amazzonici sono compresi nel gruppo degli Aruachi (Arawak), gli stessi nativi che Colombo incontrò quando sbarcò nelle americhe. Di origine Aruachi sono alcune parole che usiamo ancora oggi anche in italiano, come canoa, colibrì, caimano, amaca.
Un altro grande gruppo di nativi è quello dei caribe.
Le società di molti degli indigeni dell’Amazzonia sono organizzate in famiglie estese che abitano insieme. Molti di loro si pitturano il corpo, e di grande importanza è la figura dello sciamano, che custodisce la cultura e i miti delle tribù.

L’Amazzonia pullula di leggende, oltre che di vita. Uno dei miti più diffusi è quello dell’isnashi, un gigantesco mostro con le sembianze di bradipo, anche chiamato mapinguary. (la bestia fetida). Molti racconti concordano sul fatto che il mostro emetta un fortissimo e terribile odore, e per questo sarebbe circondato da nugoli di mosche. L’ishnashi è stato avvistato diverse volte. Nel 1937 a Barra do Garças vennero maciullati diversi animali da una creatura con forza sovrumana. Alcune testimonianza parlano di urla atroci udite nelle foreste del luogo. Un capo tribù dell’Amazzonia racconta che l’Isnashi sarebbe capace di trasformare il giorno nella notte e di provocare le vertigini.

Una statua dell’isnashi
Una statua dell’isnashi



Un altro mito è quello de “el mayantu”, un rettile somigliante a un goblin, con un corpo ricoperto di squame e il volto simile a quello di un rospo. Si sposta tra la dimensione fisica e quella spirituale, e ha l’abilità di distorcere lo spazio e di camuffarsi trasformandosi in qualsiasi altra cosa. C’è chi dice che il Mayantu abiti nella canopia. Non sarebbe una creatura malvagia: al contrario, è pronto ad aiutare gli umani in pericolo, finché questi siano rispettosi della natura. Si dice che egli conosca tutte le piante medicinali.

Boiúna
Boiúna


Un’altra creatura è la Boiúna (il “serpente nero”) è un serpente notturno che ha la fama di essere la più potente creatura della foresta Amazzonica. Può anch’egli cambiare il proprio aspetto per spaventare i nemici.

El Tunchi
, invece, è uno spirito della foresta che dà la caccia e terrorizza le persone con un suono inquietante. La leggenda vuole che egli sia costituito dall’insieme dell’anime di coloro che sono morti nella foresta pluviale. El Tunchi è particolarmente accanito contro coloro che non rispettano l’ambiente.

Un’ultima leggenda interessante è quella del Bufeo Colorado, un delfino di colore rosa che può trasformarsi in un bellissimo pescatore, e che corteggia le donne per convincerle ad avere un rapporto sessuale.
Copiato!