Con la sua forma quasi perfettamente circolare, attorniata dalla bellezza dei coralli e dalla varietà di blu che le acque che bagnano l'atollo assumono, non è difficile immaginare come mai essa sia divenuta un'ambita meta turistica negli ultimi anni, soprattutto da quando l'esploratore Jacques-Yves Cousteau, ne ha accresciuto la popolarità definendolo uno dei 10 siti di immersione più interessanti al mondo.
E' infatti il desiderio di tuffarsi all'interno del "Great Blue Hole", letteralmente il grande buco blu, e di scoprirne i misteri ciò richiama ogni anno tantissimi curiosi ed intraprendenti, la smania di provare il brivido di scendere in profondità e di osservare un paesaggio subacqueo risalente a circa 30 milioni di anni fa. La voragine era in origine una grotta calcarea profonda 124 metri e larga 300, che gli studiosi reputano essersi originata durante l'ultima era glaciale, quando il livello del mare era molto più basso. Durante il disgelo, l'oceano iniziò a rialzarsi penetrando all'interno della grotta fino a causarne il collasso del tetto, dando origine alla cosiddetta "valle di crollo" sommersa.
A riprova di ciò, la grotta è colma di stalattiti, la cui formazione è possibile solamente in assenza di acqua.
Man mano che si scende in profondità la voragine presenta diversi habitat: fino ai 17 metri l'ossigeno è ancora presente e consente la vita alle creature da esso dipendenti, vi è poi uno strato intermedio ricco di zolfo che raggiunge i 20 metri, profondità che la luce non è più capace di raggiungere. Anche i sub più esperti comunque non possono addentrarsi più in basso dei 40 metri.


