Sembra proprio l'inizio di un romanzo fantasy, ma in realtà è successo per davvero ad un uomo turco nel 1963. Fu proprio in questo modo, infatti, che dal muro di una casa venne scoperta la città sotterranea di Derinkuyu.
Un tempo Derinkuyu ospitava 20.000 persone, ed è senza dubbio una delle città sotterranee più grandi del mondo. Situata in Cappadocia (Turchia), è stata intagliata nella roccia vulcanica. La città arriva a oltre 75 metri di profondità.
Si pensa che la città sotterranea di Derinkuyu venne scavata innanzitutto dai Frigi, una popolazione indoeuropea, tra i secoli VII e VIII a.C. Alcune teorie, però, vorrebbero che la città fosse ancora più antica. Alcuni sostengono infatti che fosse un nascondiglio scavato dagli Ittiti d'Anatolia, per sfuggire ai nemici.
Nell'epoca cristiana, a Derinkuyu vennero incluse alcune cappelle. Si pensa che i primi cristiani usassero la città sotterranea come rifugio, per sfuggire alle persecuzioni dei Romani.
Il periodo Bizantino fu particolarmente florido per la città sotterranea: venne usata come rifugio anche durante le guerre Arabo-Bizantine tra il 780 e il 1180. In questo periodo vennero anche scavati ulteriori tunnel, per connettere Derinkuyu ad altre città sotterranee.
I popoli antichi si ingegnavano per portare all'insediamento più comfort e sicurezze possibili. Lunghi pozzi portavano aria fresca dall'esterno. Enormi porte circolari di pietra proteggevano le entrate dagli invasori.
Derinkuyu era provvista di zone che ospitavano il bestiame, di pozzi per l'acqua potabile, ma anche di stanze comuni, stalle, cantine per il vino e presse per l'olio.
Dal 1965 la città è accessibile al pubblico ed è un'attrazione turistica notevole. Rimane come testimonianza dell'incredibile capacità dell'uomo di adattarsi alle condizioni più avverse.
Nevit Dilmen [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons
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La regione della Cappadocia