Illustratrice, scrittrice e, ancora prima, naturalista. Oggi Beatrix Potter è ricordata soprattutto per i suoi libri per bambini: nel secolo scorso, l'artista ha conquistato i cuori di tanti, prima in Gran Bretagna e poi in tutto il mondo. Le sue opere celebrarono la vita e la natura nella campagna inglese: lo fecero prima di tutto attraverso l'illustrazione scientifica, e poi, quasi per caso, con una serie di animaletti antropomorfizzati e con le loro storie, la più famosa delle quali è, ancora oggi, Il racconto di Peter Coniglio.
La passione per la natura
Beatrix Potter nacque nel 1866, ed ebbe un'infanzia abbastanza solitaria. I genitori avevano una sviluppata sensibilità artistica. Il padre amava frequentare mostre, teatri e gallerie d'arte, ed era un fotografo amatoriale. La madre era una talentuosa ricamatrice. Quando Beatrix iniziò a dedicare una gran parte del proprio tempo al disegno e alla pittura, i suoi la incoraggiarono.
Fin da piccola, Beatrix Potter sviluppò un particolare interesse per animali e piante. Oltre ai suoi animali domestici, la bambina disegnava le creature che abitavano il suo giardino: rane, pipistrelli, topolini, ricci e conigli. Prima di ritrarli li osservava con grande attenzione. Per curare l'educazione artistica della figlia, il padre assunse un'insegnante, dalla quale Beatrix apprese le tecniche del disegno a mano libera, la geometria, la prospettiva e la pittura di fiori ad acquerello.
La famiglia la portò a visitare le campagne di Scozia e Inghilterra, e Beatrix poté osservare nuovi ecosistemi e studiare specie che non aveva mai visto. La Potter sviluppò sia un interesse nella scienza sia un approccio unico all'illustrazione naturalistica.
Le illustrazioni scientifiche di Beatrix Potter
Crescendo, l'interesse di Potter per la scienza prese diverse forme. Iniziò a collezionare fossili e si unì a scavi archeologici, e canalizzò la sua curiosità nell'arte: le sue illustrazioni scientifiche ritraevano ogni tipo di organismo, tra cui insetti, pesci e funghi.
Da un punto di vista artistico, Beatrix Potter amava in modo particolare i funghi. Ne era attratta perché li riconduceva ad un universo fatato, e perché le tante forme e i tanti colori costituivano una stimolante sfida per le sue tecniche di pittura ad acquerello.
Da un punto di vista scientifico, invece, era interessata alla loro riproduzione, e dopo aver studiato a lungo l'argomento pubblicò anche un paper dal titolo On the Germination of the Spores of the Agaricineae. Tuttavia, essendo lei una dilettante (e, forse, una donna), le sue scoperte non vennero considerate. Fu questo, probabilmente, a spingere Beatrix Potter definitivamente verso l'arte e la pittura.
The Tale of Peter Rabbit e le altre opere di Beatrix Potter
Nel 1893, quando la Potter si stava ancora dedicando all'illustrazoine scientifica, le capitò di scrivere una lettera a un bambino di cinque anni, il figlio della sua insegnante. Invece di dilungarsi in parole inutili, decise di raccontare la storia di quattro piccoli coniglietti, chiamati Flopsy, Mopsy, Cottontail e Peter.
Il personaggio principale della storia era ispirato a Peter Piper, un vero coniglietto che risaliva alla sua infanzia. Questo personaggio la portò a realizzare il primo libro: The Tale of Peter Rabbit (Il racconto di Peter Coniglio). La storia racconta di un giovane coniglio che disobbedisce alla madre ed entra nell'orto di un uomo. Dopo aver esplorato l'orto e mangiato le verdure, viene ricorso dal vecchio e riesce e scavarsi una via di fuga. Tornato a casa, viene mandato a letto con il mal di pancia.
La storia venne inizialmente rifiutata da sei diversi editori, ma quando fu pubblicata dalla Frederick Warne & Co divenne subito un gran successo. La carriera di Beatrix Potter esplose, e l'artista scrisse presto tanti nuovi libri, tra cui Il racconto del gattino Kitten, La storia di Jemima Puddle-Duck e La Storia di Benjamin Bunny. Le storie seguono le avventure di animali antropomorfi, che ripercorrono le esperienze e i vissuti dell'infanzia dell'autrice. "Ricordo che, quando ero bambina, credevo un po' alla fate e ci giocavo" raccontò Beatrix. "Quale paradiso può essere più reale che mantenere lo spirito della gioventù, temprato e bilanciato dalla conoscenza e dal buon senso".
Dopo aver fatto carriera, Beatrix Potter poté realizzare il sogno di trasferirsi a Lake District, una regione pittoresca d'Inghilterra dove poté dedicarsi all'agricoltura e godersi il lavoro fisico a contatto con la natura.