Non c'è dubbio che questa costruzione sia una delle più particolari della Terra. Quando si arriva davanti al tempio, all'inizio ci si trova davanti a un raggruppamento di mani che chiedono aiuto disperatamente. Si tratta dell'inferno: la prima parte del Tempio Bianco riflette le bramosie e i desideri umani, così come sono viste dal Buddismo. Attraversando il ponte, superando l'inferno, si arriva al cospetto delle statue dei guardiani del paradiso. Non si può tornare indietro: da qui, si cammina solo in avanti, e anche le guardie del tempio si assicurano che tu non volti le spalle. Tutto ciò simboleggia la via dall'inferno al "paradiso", ovvero il percorso dell'illuminazione.
L'interno unisce riferimenti alla cultura dei giorni nostri a elementi tradizionali buddisti.
L'artista autore del Tempio bianco si è laureato a una scuola di arti Thai. La sua arte è un po' controversa in Thaliandia, per via dell'unione di simboli della cultura moderna e tradizionale.
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