Il fotografo Vitor Schietti cattura la natura più effimera della luce in magnifici "dipinti fotografici"
La luce è bella ed effimera. Il fotografo brasiliano Vitor Schietti lo sa benissimo, e ormai da anni cattura l'incredibile natura della luce con la tecnica fotografica del light painting: "dipingere con la luce".
Il fotografo Vitor Schietti cattura la natura più effimera della luce in magnifici "dipinti fotografici"
La luce è bella ed effimera. Il fotografo brasiliano Vitor Schietti lo sa benissimo, e ormai da anni cattura l'incredibile natura della luce con la tecnica fotografica del light painting: "dipingere con la luce".

La luce è bella ed effimera. Il fotografo brasiliano Vitor Schietti lo sa benissimo, e ormai da anni cattura l'incredibile natura della luce con la tecnica fotografica del light painting: "dipingere con la luce". Nel 2015, Vitor ha avviato una serie di opere intitolata Impermanent Sculptures ("Sculture Impermanenti"), in cui ritrae gli alberi e altri elementi naturali avvolti da strie ardenti. Paesaggi luminosi che evocano una magia fatata, ma che sono in realtà il risultato di un progetto fotografico delicato e sofisticato.

Al cuore del progetto di Vitor c'è proprio l'impermanenza e la sua energia pulsante. "Riguarda qualcosa che precede la vita stessa, ed è piuttosto un impulso, una forza primordiale, che penetra ed emana da ogni cosa" scrive l'autore. "Una forza invisibile che resisterà anche quando saremo tornati alla polvere, come il suolo sterile della Luna".

Da piccolo, Vitor amava disegnare e dipingere, e si è interessato alla fotografia a 16 anni, ed è riuscito ad entrare nel ritmo di questo medium molto più rapidamente. Nel 2006, quando acquistò la prima reflex digitale ad obiettivo singolo, Vitor ha iniziato a sperimentare con la lunga esposizione, e presto iniziò a scoprire il light painting, che lo ha riportato alle fluide pennellate di un acquerello, e a ciò che sentiva di poter evocare: la dissolvenza della memoria, il reame del sogno, la forma e i colori dei pensieri, il corpo emotivo e l'immateriale.

Per creare i suoi dipinti di luce, l'artista deve giocare con le esposizioni, e farlo con accuratezza. I suoi strumenti sono una Canon 5D Mark IV, delle lenti 24-70mm e 70-200mm con f 2,8, un filtro ND 06, un treppiede Manfrotto e dei fuochi d'artificio a scintille che attacca sulla punta di un'asta di 3 metri. Dopo aver scelto il luogo giusto, e aver stabilito l'inquadratura desiderata, Vitor inizia a catturare i giochi di luce scintillanti con esposizioni di almeno 8 secondi, fino ad arrivare a 30 secondi quando scende la notte. 

Dividendo l'immagine in tante diverse fotografie ottiene un maggiore controllo sull'opera finale, ottenuta ponendole una sopra all'altra come livelli di Photoshop, impostando il metodo fusione su "schiarisci", così che soltanto ciò che è più luminoso passi ai livelli sottostanti. 

Grazie al filtro a densità neutra, egli trova il perfetto equilibrio tra le luminosità delle scintille e la luce naturale al tramonto, e la tempistica è fondamentale: per queste foto sono ottimali, di fatto, soltanto pochi minuti al giorno.

Sullo sfondo, la natura si offre come una tela perfetta per le creazioni del fotografo. "La luce diventa un pennello, lo spazio intorno a me è la tela" dice Schietti, "la carta su cui scrivo domande, abbozzo risposte, provo pensieri, rivelo o nascondo misteri".

Così come le sue immagini, anche la sua città natale, Brasilia, rappresenta una "integrazione con la natura, più che sfruttamento e distanza da essa". Potete ammirare i dipinti di luce della serie Impermanent Sculptures qui sotto, e sotto ancora troverete alcune opere dalle serie precedenti. Se vi piace il suo lavoro, non dimenticate di visitare il suo sito web e di seguire l'artista su Instagram.

Alcune delle opere dalle serie precedenti

Vitor SchiettiSito web - Instagram - Twitter

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