In alcuni paesi ex-URSS, in particolare Russia e Bielorussia, i cittadini di una certa età guardano ai tempi dell'Unione Sovietica con una certa nostalgia. La vita era difficile e le libertà molto limitate, ma c'era un certo grado di sicurezza e di certezze che oggi non esistono più.
Alcuni giovani oggi hanno incorporato icone e simboli del periodo sovietico nelle correnti della cultura hipster di oggi, soprattutto in Russia, dove non sono stati banditi i simboli comunisti (illegali, invece, in Lituania, Ucraina, Polonia e altri).
Benché molte immagini possono risultare controverse, qualcosa di cui possiamo apprezzare tranquillamente la bellezza sono le sale di controllo dell'età sovietica. Prima della digitalizzazione le centrali elettriche, le ferrovie, i centri spaziali e nucleari dovevano essere controllati da enormi pannelli pieni di bottoni, leve, interruttori e quadranti che oggi sembrano quasi appartenere alla fiction fantascientifica.



Ad oggi, queste stanze di controllo non possono non ricordare il disastro del 25 aprile 1986, quando la centrale nucleare di Chernobyl a Pripyat, Ucraina, subì una catastrofica esplosione di fuoco, che risultò nel peggior incidente nucleare della storia.
Secondo quanto riporta Reuters, gli operatori della struttura, violando i regolamenti di sicurezza, avevano disattivato degli importanti sistemi di controllo del reattore numero 4, permettendogli di raggiungere una condizione di instabilità. Un sovraccarico portò, alle 1.24 del mattino, a una serie di esplosioni che distrussero l'acciaio pesante e il cemento del reattore e mandarono una nuvola di scorie radioattive su tutta l'Europa del Nord e dell'Ovest.
Oggi la zona di esclusione di 30 km intorno al sito del disastro è popolata da una serie di animali selvatici. Ci sono più di 60 tipi di mammiferi, tra cui lupi, cinghiali e alci.
Si può solo immaginare il panico degli addetti nelle sale di controllo di Chernobyl, quel giorno, mentre il reattore andava fuori controllo.





