Il fotografo naturalista Nick Brandt ha trovato diversi esemplari di uccelli adagiati sulle sponde del lago maledetto, raccogliendoli e sistemandoli nelle loro pose quotidiane, per immortalarli fino a formare un’inquietante galleria fotografica, che è stata esposta qualche anno fa alla Hasted Kraeutler Gallery di New York.
Situato nella Tanzania del Nord,il Lago Natron ha una temperatura media di 27°C, ed un colore rosso sangue causato dai batteri, gli unici esseri viventi in grado di sopravvivere alla sua mortale alcalinità. Le sue sponde presentano carcasse di piccoli animali, avvolti in delicati sudari di sale che ne bloccano la decomposizione.
L’ostilità delle acque del lago è causata dal sale in esse contenuto, costituito da calcare magmatico sviluppatosi in profondità per poi emergere sotto forma di fiumi di lava e nuvole di cenere alte fino a 16km, provenienti dal vulcano Ol Doinyo Lengai, situato poco a sud del lago, che raccolte dall’acqua piovana vengono riversate nel bacino acquatico.
La pericolosità del Lago Natron è esattamente ciò che lo rende un perfetto luogo per l’accoppiamento dei fenicotteri. Dopo un banchetto a base di alga spirulina, consumato nelle lagune circostanti, questi colorati uccelli si recano in questa landa desolata, e se il livello dell’acqua è quello giusto si posano su isole di sale temporanee costruendo nidi con il fango di polvere vulcanica. Anche nel migliore dei casi, alcuni fenicotteri che compiono questo viaggio ci rimettono la vita: qualora dovessero cadere nel lago è lì che resteranno, finché Natron deciderà di depositarli sulle proprie rive.