Le fotografie vincitrici lo impressionarono a tal punto da trascinarlo in un mondo di cui Peter non aveva mai fatto esperienza.
Dopo aver lavorato per 15 anni nella finanza all'interno della City di Londra, Peter capì che la sua vita aveva bisogno di un cambiamento. Realizzò che era il momento di lasciare il lavoro e di cambiare completamente vita. Da allora, è diventato un fotografo naturalista.
Nel 2005 l'Africa è diventata un nuovo capitolo nel libro della sua vita. L'enormità del continente era travolgente. Attraversò le foreste del Bwindi, scalò le vette del Kilimanjaro, girovagò per le dune rosse del Kalahari. Iniziò a fotografare l'Africa. Da allora, ovunque egli sia, l'occhio della mente analizza le situazioni pensando alla fotografia.
Non soltanto Peter si è rivelato un fotografo eccellente, ma ha addirittura vinto tre volte quel concorso, il Wildlife Photographer of the Year, che in prima istanza fu la sua suprema ispirazione.
Potete trovare le sue foto sul suo sito personale: peterdelaneyphotography.com, ma anche seguirlo su Facebook, Instagram, youtube.com o twitter.com.
Grifone dorsobianco africano, Kalahari

Leone dalla criniera nera, Kalahari

Zebra Dance, Addo, Sud Africa

La curiosità del piccolo elefante

Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
"Big Foot"

La carica del rinoceronte nero

Ritratto di due rinoceronti neri (mamma e figlio)

"Neanche nei miei sogni più sfrenati avrei mai immaginato che sarei diventato un fotografo naturalista e che avrei vissuto in Africa" ha raccontato Peter a World Open News. "Ho lasciato perdere una carriera eccellente nella finanza per qualcosa di assolutamente ignoto, e ci sono anche voluti diversi anni per imparare il mestiere".
Molte persone possono avere una concezione fin troppo romantica della vita del fotografo naturalista. Ma Peter ci ricorda che si tratta di un lavoro rischioso. "Passo settimane isolato in zone remote, da solo, per fotografare animali selvaggi. A volte qualcosa può andar male, la tua quattro per quattro si rompe, o rimane impigliata in un'area paludosa, e non c'è nessuno ad aiutarti".
Campeggiare di notte, circondati da leoni e iene. Voi ve la sentireste? Peter si è trovato elefanti, leoni, leopardi e rinoceronti curiosi a una distanza talmente ravvicinata da poter quasi sentirne il respiro.
Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
Legami d'amore

Il bufalo

Ritratto di un elefante maschio

L'elefante e l'albero

Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
Lo scimpanzé sognante

Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
Deadvlei, Namibia

"Dune di fuoco"

Prima di iniziare la sua esperienza, il fotografo aveva una visione più romantica del mondo naturale. In un certo senso, è anche la visione che vuole trasmettere nelle sue stampe. Ma la realtà è un po' più complicata. "Ci sono molti fattori in gioco. Gli animali selvaggi e i loro habitat si stanno rimpicciolendo e sono in costante pressione. L'ecoturismo è una lama a doppio taglio: le comunità e gli enti che operano nelle riserve dipendono dal profitto ma gli animali sono sotto la pressione giornaliera causata dai veicoli dei safari, che rischiano di cambiare le loro abitudini".
Per fortuna, ricorda Peter, abbiamo molte ONG che lavorano senza sosta con le comunità, promuovendo la protezione delle aree selvagge. Ma non ci sono garanzie per gli habitat naturali. Basta una guerra, basta un cambio di leadership in un paese, basta una compagnia senza scrupoli, ed ecco che l'equilibro viene alterato.
Il bagno di sabbia dell'elefante

Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
Ritratto d'elefante con la Velvia

Struzzo in volo

Annuncio Sponsorizzato
Annuncio Sponsorizzato
La giraffa, l'albero e la nuvola

Tempesta sulla regione arida di Karoo

Avvoltoio orecchiuto

Leopardo

Smorfia del Flehmen

La matriarca e la famiglia

Peter durante un safari

La matriarca

La camminata degli gnu

Ritratto di un puledro di zebra
