C'è un'antica tradizione giapponese che accoglie l'autunno con filosofia. Si chiama Momijigari: la parola è formata da momiji, che significa "foglie rosse" o "acero" e kari, che significa "caccia". In autunno, i giapponesi vanno in cerca dei luoghi popolati da alberi le cui foglie si tingono di rosso.
La tradizione, che ha luogo tra la fine di ottobre e la fine di novembre, risale all'Era Heian (794-1185): allora, gli aristocratici amavano riposare e conversare ai piedi degli alberi, ed iniziarono ad apprezzare sempre di più i colori e la bellezza della natura. A questa stessa attitudine si fa risalire la tradizione dell'hanami, che riguarda la fioritura dei ciliegi primaverile.
Il momijigari significa imparare a lasciar andare, apprezzando tutto ciò che la natura offre: la morte è parte di questo. Le foglie degli aceri, gialle e rosse, ci ricordano che la natura si prepara a spegnersi, ma in attesa di rifiorire in una nuova primavera. La vegetazione che appassisce, quindi, merita di essere ammirata tanto quanto quella che rinasce.





