Entrata nell'immaginario di molti millenials sotto forma di radice antropomorfa che emette un acutissimo grido quando tolta dal terreno, la storia della mandragola è una delle più antiche e importanti della stregoneria e della medicina naturale.
Nel Libro della Genesi, la mandragora è usata come espediente da Rachele per concepire i figli di Giacobbe. Nella mitologia greca Circe e Afrodite la usano come afrodisiaco. La mandragola, pianta della famiglia delle solanacee, contengono in effetti sostanze potenti: allucinogeni e alcaloidi tropanici ad azione anticolinergica.
Dioscoride, medico e botanico greco del primo secolo, sosteneva che una radice di mandragola infusa nel vino veniva usata come anestetico nell'Antica Roma. Ma fate attenzione - avvertiva - prendetene troppa e il vostro riposo diverrà eterno. Egli è una delle prima e più importanti fonti per quanto riguarda la pianta di mandragola, perché documentò il suo aspetto e i suoi possibili usi in medicina. Descrisse una mandragola "maschio" e una "femmina", e oggi sappiamo che si stava riferendo a due diverse specie, Mandragora officinalis e Mandragora autumnalis.
Nel corso dei secoli le leggende sui due sessi della mandragola crebbero, accoppiandosi a quelle secondo cui la pianta avrebbe una forma umana. Nel medioevo queste credenze si accostarono alla cosiddetta dottrina delle segnature, secondo cui una pianta che assomiglia a una certa parte del corpo poteva essere usata per guarire i malanni a quella stessa parte. Visto che la mandragola era ritenuta assomigliare a un corpo umano completo, si pensava che potesse esercitare un controllo su tutto l'organismo, sull'amore e sul concepimento, ma anche portare fortuna, ricchezza e benessere. Se la donna desiderava concepire, una radice di mandragola a forma di bambino veniva fatta scivolare sotto i cuscini ogni notte. Una mandragola a forma di donna e tenuta in tasca poteva aiutare un uomo a conquistare l'amata. Per tutta Europa, nel medioevo, donne e uomini cercavano le mandragole per risolvere i propri problemi, e i truffatori ne approfittavano producendone di contraffatte.
La leggenda dell'urlo della mandragola, secondo cui la radice emette un grido acutissimo e spacca-timpani quando sollevata dal terreno, aggiungeva un elemento di gran pericolosità a questa figura mitica. Chi la raccoglieva, infatti, sarebbe morto sul colpo a causa dell'intensità dell'urlo. Si diceva che l'unico modo per sradicare con sicurezza la mandragola era riempirsi le orecchie di cera, e legare la radice alla coda di un cane. Lanciando un boccone prelibato al cane, questo avrebbe spiccato un balzo e strattonato la radice.
Forse furono gli stregoni e le streghe europee a contribuire a questa leggenda popolare, sperando di proteggere la pianta dai contrabbandieri e dai paesani. Streghe e stregoni usavano le radici, i frutti e le foglie di mandragola per pozioni e oli, con il fine di aiutare i clienti e gli amici ad aggiudicarsi potere, ricchezza e amore. Se applicato sulla pelle, le sostanze nell'olio di mandragola inducono eccitazione e allucinazioni, ma anche sonno.
Durante il medioevo il cristianesimo divenne sempre più dogmatico, e cercò di eliminare ogni forma di paganesimo che, nonostante tutto, continuava a vivere nei villaggi e nelle campagne. Le pratiche basate su erbe e piante medicinali, come la mandragola, vennero indicate come demoniache e pericolose, e vennero bandite. Gli stregoni e le streghe dovettero iniziare a praticare di nascosto.
Nonostante ciò, ancora oggi chi aderisce ai culti legati al neopaganesimo utilizza queste piante come fedeli compagne, ritenendole magiche per via dei loro potenti effetti. Gli stregoni e le streghe contemporanee usano la mandragola per preparare oli, creme e talismani, proprio come facevano i loro antenati medievali.