Raffigurante il dio Helios, si ergeva (forse) nel porto di Rodi (città situata a un'estremità dell'omonima isola), in Grecia. Costruita a partire dal III secolo a.C., venne distrutta da un terremoto solo qualche decennio più tardi.
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La costruzione del Colosso
Nel 305 a.C. Demetrio I Poliorcete mandò un'armata di 40.000 uomini alla conquista di Rodi, che aveva però una solida difesa. L'anno successivo, gli invasori dovettero arrendersi e abbandonare gran parte degli equipaggiamenti. Per festeggiare la vittoria, gli abitanti di Rodi scelsero di erigere una statua in onore del dio Helios (l'equivalente del romano Apollo).
Lo scultore Carete di Lindo venne incaricato di realizzare il progetto, visto che aveva già costruito statue di grandi dimensioni: il suo maestro, Lisippo, aveva eretto una statua di Zeus a Taranto, che - si crede - era alta circa 18 metri.
I lavori iniziarono nel 292 a.C., e durarono più di 12 anni.
Alcuni studiosi ritengono che la struttura del Colosso fosse costituita da colonne di pietra, sostenute da putrelle di ferro inserite all'interno, che permettevano di agganciare alla statua i rivestimenti in bronzo.
Curiosamente, l'impalcatura utilizzata per la costruzione del Colosso venne "riciclata" da una torre d'assedio che lo sconfitto Demetrio aveva impiegato nella tentata conquista di Rodi.
Il Colosso era alto 33 metri, e per questo fu la statua più alta del mondo antico.
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Simbologia e funzione
Il colosso voleva essere un omaggio ad Helios per ringraziarlo dell'aiuto offerto alla città durante il tentato assedio.
Ad oggi, non possiamo essere sicuri di dove il Colosso di Rodi fosse esattamente posizionato, e neanche della posa in cui Helios veniva raffigurato.
L'immaginario medievale lo vedeva come una statua che si ergeva a cavallo del porto della città.
Alcuni studi contemporanei hanno concluso che il Colosso era collocato all'interno della Città vecchia, o acropoli, in una posizione sopraelevata sulla collina davanti al porto, in modo che svolgesse la funzione di faro.
Il dio era raffigurato nudo, forse con le braccia aperte per accogliere i naviganti, o forse con una mano sugli occhi, come per suggerire che il suo sguardo fosse rivolto al Sole.
Civilization 5
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La perdita dalla statua
Il Colosso di Rodi ebbe vita breve. Nel 224 a.C. l'isola venne colpita da un terremoto che lo fece crollare, e non ci fu modo per ricomporlo.
I resti rimasero a terra, come raccontato da Strabone, per oltre 800 anni. Anche se a pezzi, la statua era così impressionante che molti viaggiavano per vedere ciò che ne rimaneva. Plinio il Vecchio riporta che ben poche persone riuscivano ad avvolgere, con le braccia, i pollici del Colosso.
Nel 653, una milizia araba catturò Rodi, e i pezzi della statua vennero sciolti e venduti a un mercante ebraico che caricò il bronzo su bel 900 cammelli.
Ad oggi, si è parlato più volte della possibilità di ricostruire la statua, l'ultima delle quali nel 2015. Chissà, forse il meraviglioso Colosso di Rodi si ergerà nuovamente in tutta la sua magnificenza?
PD