Sull'altopiano andino, ad oltre 4000 metri di altezza, sorge la città boliviana di El Alto. Fondata nel 1985, oggi è uno dei centri urbani a crescita più rapida, con quasi un milione di abitanti.
Il fotografo genovese Yuri Segalerba, che oggi vive e lavora a Berlino, si è avventurato qualche anno fa tra le strade della città boliviana, per scoprire un aspetto molto particolare della sua architettura. La giovanissima città, infatti, ospita molti indigeni aymara, provenienti dalla campagna. Per la prima volta, gli aymara sono entrati a far parte della classe media, e hanno cercato un nuovo stile architettonico in grado di rappresentarli.
La risposta è giunta sotto forma di uno stravagante e colorato tipo di edificio nello stile architettonico conosciuto come "Nuevo Andino". L'edificio è conosciuto come Cholet, che è un'unione delle parole "chalet" e "cholo": il secondo è un epiteto razzista usato in alcuni paesi latino-americani per identificare la popolazione indigena.
I Cholet di El Alto sono diventati simbolo di successo economico. La paternità di questo stile si attribuisce all'architetto Freddy Mamani Silvestre e ai suoi allievi, e ai membri della nuovissima borghesia aymara che hanno inizio a costruire le proprie case ispirandosi ai colori e alle forme delle tradizioni indigene.
I Cholet tendono a condividere la stessa struttura: al piano terra c'è un'attività commerciale, come un negozietto o una macelleria, al primo piano c'è una sala per le feste, al terzo un appartamento da affittare per ammortizzare i costi, e al quarto l'appartamento dei proprietari.
Se le foto di Yuri Segalerba vi piacciono, potete visualizzare l'intera collezione sul suo sito web. Inoltre, è possibile acquistare una delle sue opere come NFT su openSea. Per restare aggiornati sui suoi ultimi progetti, potete seguirlo su Instagram e Facebook.