In India, a Lucknow, c'è una piccola bottega familiare che tiene in vita un antichissima tradizione artistica che potrebbe risalire addirittura alla preistoria. Si tratta dell'intaglio di ossa, che permette di creare delle particolarissime opere d'arte con un materiale che, oggi, appare insolito. In realtà, dal punto di vista storico, non lo è per nulla: l'intaglio di ossa potrebbe addirittura essere una delle primissime produzioni artistiche al mondo.
Jalaluddeen Akhtar ha iniziato ad imparare la pratica da suo zio nel 1980, e da allora non si è mai fermato. Ora, suo figlio Aqeel lavora insieme a lui. Avendo imparato l'arte a 14 anni, Aqeel può utilizzare il Web per far conoscere questa antica tradizione a tutto il mondo.
L'intaglio di ossa è particolarmente importante per la cultura indiana. C'è chi pensa che sia tanto antico quanto la caccia. Da quando gli umani iniziarono a cacciare, iniziarono anche ad utilizzare le ossa di animali per creare utensili. Modellare le ossa si è rivelato più facile del lavorare le pietre, e il risultato è più resistente rispetto ai prodotti in legno. "Alla fine, i gioielli venivano indossati dalle persone come gesto simbolico di potere" spiega Aqeel a MyModernMet.
Durante la dinastia Mughal, i membri della famiglia reale commissionavano elaborate opere d'arte per adorare i palazzi. Questi instagli erano fatti in avorio, che oggi è illegale. Oggi, gli artigiani come Akhtar si concentrano sulle ossa di bufalo, e prelevano i materiali selezionandoli dagli scarti dei macellai.
Le ossa vengono pulite e intagliate, per poi essere trasformate in penne, collane, orecchini e lampade. Non c'è nulla che non possa essere compiuto. La famiglia Akhtar ha il supporto del governo, che intende sostenere l'artigianato tradizionale. L'arte dell'intaglio di ossa è a rischio, perché c'è meno mercato di un tempo, e i materiali sono difficili da trovare. La missione degli Akhtar è quella di salvare la tradizione e insegnarla a chiunque sia interessato: vengono organizzati workshop dedicati alla comunità per diffondere la conoscenza.
"Apprezziamo molto il progresso e lo sviluppo che il mondo moderno ci ha donato, ma crediamo che alcuni aspetti vadano preservati." ha detto Aqeel. "Crediamo che sia una nostra responsabilità, e un onore, tener viva la cultura dei nostri antenati. Benché in questa forma d'arte veniva impiegato prevalentemente l'avorio, prima che il governo lo proibisse e che molti fossero costretti a cambiare lavoro, noi eravamo tra i pochi disposti a cambiare il nostro mezzo e a rivolgerci alle ossa di bufalo, piuttosto che abbandonare la nostra cultura".
Oggi, la maggior parte delle loro opere sono vendute all'estero con spedizioni internazionali. Aqeel ha portato le opere dei suoi antenati al mondo, grazie al catalogo online e ai profili Instagram e Facebook.





