Un ottimo esempio è offerto da La Vergine Velata, una scultura del XIX secolo dell'italiano Giovanni Strazza.
Strazza, nato a Milano, subito dopo l'Unità d'Italia divenne professore di scultura all'Accademia di Bologna. Si crede che la Vergine Velata sia stata realizzata durante il suo periodo romano, negli anni '50 del 1800.
La Vergine Velata
La Vergine Velata, come suggerisce il nome dell'opera, rappresenta la Vergine Maria avvolta da un velo. I contorni del volto sono rappresentati con grande realismo. Gli occhi chiusi, la testa chinata, la figura sembra pregare pacificamente o esprimere un vago dolore (entrambe sono classiche rappresentazioni della Vergine).
La scultura è realizzata con marmo di Carrara, utilizzato storicamente dagli artisti del Rinascimento e anche dai costruttori romani. Come è noto, questo marmo è di ottima qualità e permise a Giovanni Strazza di scolpire il velo con massima accuratezza.
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Il velo nella storia della scultura
I veli erano decisamente popolari tra gli scultori italiani del XIX secolo. Una delle ragioni era che permetteva loro di mettere in mostra tutta la loro maestria.
Sinistra: Pietro Rossi, “Dama Velata” 1882 (foto: The Gibbes Museum of Art Public Domain) Destra: Raffaelo Monti. “Dama Velata” c. 1860 (foto: Minneapolis Institute of Art Public Domain)
In effetti serve una grandissima abilità per raggiungere la capacità di creare l'illusione che un materiale solido, come la pietra, sia una stoffa delicatamente appoggiata su un volto. Fin dai tempi antichi gli scultori hanno avvolto le proprie figure in tessuti. Oltre agli artisti del Rinascimento Italiani, sono gli scultori greci a fornire un esempio di questo fenomeno. Fu proprio questa antica tradizione ad ispirare Strazza a creare La Vergine Velata.
Un altro famosissimo esempio di questo genere di scultura è quello de Il Cristo Velato, di Giuseppe Sanmartino, realizzato nel 1753. Il velo di Sanmartino stupì anche i più abili osservatori, e nel corso dei secoli nacque una leggenda secondo cui il suo velo sarebbe stato effettivamente un tessuto, calcificato in cristalli di marmo grazie ad una tecnica sviluppata dallo scienziato e alchimista Raimondo di Sangro.
Differenti tipi di analisi hanno però smentito la leggenda, che ad oggi non ha fatto altro che alimentare lo stupore nei confronti della bravura di Giuseppe Sanmartino.
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