Nell'attuale Iran c'è un sito archeologico, patrimonio dell'UNESCO, conosciuto come Shahr-e Sukhte, o anche "la Città Bruciata". Si pensa che siano i resti di un'antichissima società, sviluppatasi nel III millennio a.C., chiamata Jiroft.
Per diversi millenni, la Città Bruciata è rimasta sepolta sotto diversi strati di polvere e cenere. Questo ha permesso di conservare molto bene diversi manufatti che permettono di avere un'idea della cultura di chi abitava laggiù.
Shahr-e Sukhte è stata scoperta nel 1967. Circa un decennio più tardi, un team di archeologi italiani ha dissotterrato un interessante reperto: un vaso che mostra diverse figure. Oggi, questo vaso riveste una particolare importanza perché è considerato come il più antico esempio di animazione. Ci sono, infatti, cinque immagini che raffigurano una capra selvatica. Scorrendo le immagini, si può osservare la capra che salta per mangiare la foglie di un albero.
Fu l'archeologo iraniano Mansur Sadjadi a scoprire che le figurano erano tutte in relazione, e che formavano una serie. L'animale è un Capra aegagrus, conosciuto come egagro, ed è indigeno della regione. Sembra naturale che appaia nell'iconografia della Città Bruciata. Qui sotto potete vedere il vaso, e anche una GIF che mostra l'animazione.
Gli scavi di Shahr-e Sukhte hanno rivelato anche altri dettagli interessanti sull'antica civiltà: ad esempio, ci sono i segni della più antica operazione chirurgica al cervello, ma anche la prova che questo antico popolo praticava un particolare gioco da tavolo con i dadi.