La storia e l'estetica degli ukiyo-e, le eteree stampe giapponesi con blocchi di legno
Ukiyo-e si può tradurre con "immagine del mondo fluttuante", e il nome di queste tradizionali stampe artistiche giapponesi rispecchia già i tratti onirici che le contraddistinguono.
La storia e l'estetica degli ukiyo-e, le eteree stampe giapponesi con blocchi di legno
Ukiyo-e si può tradurre con "immagine del mondo fluttuante", e il nome di queste tradizionali stampe artistiche giapponesi rispecchia già i tratti onirici che le contraddistinguono.

Ukiyo-e si può tradurre con "immagine del mondo fluttuante", e il nome di queste tradizionali stampe artistiche giapponesi rispecchia già i tratti onirici che le contraddistinguono. Gli ukiyo-e sono caratterizzati da un'estetica distintiva e da un processo unico, e sono riconosciuti una delle forme d'arte più iconiche del Giappone. Queste opere permettono di sbirciare nel mondo vivace e caotico delle grandi città nel Periodo Edo (1603 - 1867).

Ecco a voi la storia e le caratteristiche degli ukiyo-e.

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La storia degli ukiyo-e

La stampa con matrici di legno venne utilizzata per la prima volta in Cina, durante la dinastia Han, che durò dal 206 a.C. al 220 d.C.: in Giappone, questa pratica non divenne popolare fino al periodo Edo, iniziato nel 1603. Fu un periodo di relativa pace, che seguì diversi periodi di guerre civili e che vide lo sviluppo di grandi centri umani e l'ascesa di una prospera classe di mercanti.

All'inizio, la tecnica delle stampe con matrici di legno venne adottata per riprodurre con facilità pergamene tradizionali realizzate a mano. Presto, però, iniziò ad essere sfruttata per creare stampe in serie. Per decenni, la tecnica costituì uno dei metodi più popolari tra gli artisti giapponesi, tra cui Andō Hiroshige, Katsushika Hokusai (celebre anche per La grande onda di Kanagawa), e Kitagawa Utamaro. Oggi, le loro opere sono famose in tutto il mondo e sono considerate grandi capolavori della storia dell'arte.

La grande onda di Kanagawa, di Katsushika Hokusai
La grande onda di Kanagawa, di Katsushika Hokusai

Prima del periodo Edo, la cultura era riservata alle classi più elevate, ma i profondi cambiamenti sociali di quest'epoca permise anche alle classi inferiori di godere dei talenti dei grandi artisti. Nacquero nuove forme di intrattenimento e la diffusione della stampa permise anche ai più poveri di acquistare libri e di imparare a leggere. Inizialmente, l'ukiyo-e si presentava proprio come illustrazione monocromatica di romanzi e guide scritte. Poi, con l'invenzione della stampa policromatica, fu possibile distribuire immagini più elaborate e coinvolgenti.

Fu da questo momento che l'ukiyo-e divenne contemporaneamente un prodotto caratterizzato da una diffusione su larga scala (e quindi potenzialmente commerciale) e un mezzo di profonda espressione artistica. In molti casi la linea di demarcazione tra questi due utilizzi non è affatto netta.

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La tecnica e le caratteristiche stilistiche degli ukiyo-e

La stampa su legno giapponese, un po' come quella occidentale, prevede un intaglio a rilievo combinato ad una sapiente applicazione del colore. Per creare una matrice in legno in stile giapponese, un artista inizia disegnando un'immagine su un washi, un sottile foglio di carta che viene in seguito incollato su un blocco di legno. Usando le linee del disegno come guida, l'artista può intagliare l'immagine sulla superficie del legno.

In seguito, l'artista applica dell'inchiostro colorato sul legno e posiziona un foglio di carta sopra di esso. Uno strumento piatto, chiamato baren, aiuta ad imprimere l'inchiostro sulla carta. Ripetendo più volte il processo, utilizzando diverse matrici per la stessa opera, in essa si possono incorporare diversi colori.

I colori vivi e le tinte ricche erano proprio una delle caratteristiche degli ukiyo-e. Nelle opere realizzate con blocchi di legno si notano rossi vibranti, blu intensi e verdi profondi. Queste impressionanti scelte cromatiche iniziarono ad emergere alla fine del XVIII secolo, quando cominciarono a rendersi disponibili nuovi strumenti e nuovi materiali.

Un'altra caratteristica degli ukiyo-e erano le composizioni piatte. Gli artisti che si specializzavano in stampa con matrici di legno non si preoccupavano di profondità e dimensionalità. Preferivano concentrarsi sulle forme e sulle linee decise e nette, speso realizzate con un nero intenso.

Cinquantatré stazioni del Tōkaidō, Hara, ukiyo-e
Utagawa Hiroshige, Cinquantatré stazioni del Tōkaidō, Hara
 Utagawa Kuniyoshi, La strega Takiyasha e lo spettro scheletro
Utagawa Kuniyoshi, La strega Takiyasha e lo spettro scheletro
Okumura Masanobu
Okumura Masanobu
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I soggetti degli ukiyo-e

Nei primi tempi i soggetti delle stampe giapponesi erano perlopiù scenari cittadini e di vita quotidiana. Con il fiorire della vita cittadina, si moltiplicavano le occasioni di socialità e le attività di intrattenimento. Gli ukiyo-e ritraevano i lottatori di sumo, le cortigiane e le geishe e gli attori famosi. Più avanti, poi, tra i soggetti delle stampe si inserirono anche i paesaggi e i temi mitologici.

Così come nell'arte occidentale, un soggetto particolarmente importante era quello che celebrava la bellezza femminile. Le donne giapponesi affascinavano gli artisti con le loro espressioni stoiche, i modi aggraziati e i vestiti elaborati. Utamaro, tra gli altri, fu un artista che si dedicò in modo particolare a queste raffigurazioni. I suoi ritratti erano composti da primi piano di volti e di busti femminili che enfatizzavano la bellezza dei suoi soggetti.

Kitagawa Utamaro, “Tre bellezze del nostro tempo” 1793, ukiyo-e
Kitagawa Utamaro, “Tre bellezze del nostro tempo”, 1793

Un altro soggetto degli ukiyo-e erano le scene di vita quotidiana al chiuso. I protagonisti venivano ritratti mentre erano impegnate in semplici attività quotidiane, come il bagno o la cerimonia del tè. 

Isoda Koryūsai,
Isoda Koryūsai, "Kisaragi" ca. c. 1772-1773

La bellezza della natura, più di recente, iniziò ad ispirare i grandi artisti ukiyo-e, che si dedicarono allo studio dei fenomeni naturali, dei paesaggi e della flora e della fauna. Esistono tantissimi esempi degni di nota, tra cui i lavori sul Monte Chōkai di Andō Hiroshige.

Andō Hiroshige, “Monte Chōkai nella Provincia di Dewa Province,” 1860
Andō Hiroshige, “Monte Chōkai nella Provincia di Dewa Province,” 1860

Tra i soggetti delle stampe, infine, c'erano quelli che vennero ritenuti "immorali" dalle autorità militari. Ritraevano di solito le scene cittadine dei quartieri di piacere, e in alcuni i soggetti erano esplicitamente pornografici. La censura fu efficace soltanto fino a un certo punto: andò più che altro ad alimentare il mercato nero, e spinse alcuni artisti a trovare nuovi modi per aggirarla.

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