Il raro pappagallo Dracula, un curioso uccello delle foreste tropicali della Nuova Guinea
Esistono tantissime specie di volatili, al mondo, ma ben pochi hanno un nome spaventoso come quello di una specie della Nuova Guinea: il pappagallo Dracula, conosciuto anche come pappagallo di Pesquet.
Il raro pappagallo Dracula, un curioso uccello delle foreste tropicali della Nuova Guinea
Esistono tantissime specie di volatili, al mondo, ma ben pochi hanno un nome spaventoso come quello di una specie della Nuova Guinea: il pappagallo Dracula, conosciuto anche come pappagallo di Pesquet.
Esistono tantissime specie di volatili, al mondo, ma ben pochi hanno un nome spaventoso come quello di una specie della Nuova Guinea: il pappagallo Dracula, conosciuto anche come pappagallo di Pesquet. Endemico delle colline e delle foreste pluviali dell'isola, possiede piume di un bel nero sfumato, con una pancia tinta di rosso vivo.
Proprio i suoi colori, che somigliano a quelli del mantello del famoso Conte della Transilvania, gli hanno fatto guadagnare un nome così particolare.

Il pappagallo Dracula è relativamente grande, con una lunghezza che arriva a 45 centimetri e un peso intorno ai 700 grammi. A dispetto del nome - e di quello che potrebbe far pensare il suo becco uncinato - questo pappagallo non si nutre di carne, ma privilegia piuttosto la frutta, e in particolare alcune specie di fichi. Questa predilezione è il motivo per cui non sono uccelli migratori (preferiscono fermarsi in una zona dove trovano facilmente questi fichi), ma spiega anche perché hanno una faccia priva di piume: la polpa del fico le sporcherebbe troppo.
Quando sono liberi di prosperare, i pappagalli di Pesquet si possono osservare anche in gruppi composti da 10-14 individui, appollaiati sugli alberi. Vivono fino a 40 anni e nidificano in grossi alberi cavi.

Il pappagallo Dracula è l'unico membro del genere Psittrichas, a sua volta unico membro della sottofamiglia Psittrichasinae. Si tratta dunque di un animale decisamente unico, e purtroppo è stato classificato come specie vulnerabile nella lista della IUCN. Uno dei motivi principali è la caccia: c'è chi cerca di catturare questi pappagalli per le loro piume, pagate a caro prezzo dai collezionisti.
Si crede che esistano, in natura, tra i 20.000 e i 50.000 esemplari.

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