Ci sono voluti anni per decodificare la notazione e riprodurre dunque il brano. La tavolette di Ugarit sono state studiate per decenni. La lingua in cui venne scritta la canzone è quella hurrita, proveniente dal Caucaso nordorientale (dove si trova la moderna Armenia). Secondo il professor Richard Dumbrill, archeologo della musica in Iraq, la lingua sarebbe arrivata in Siria per influenzare il Babilonese e prendere infine forma in musica.
Il brano sulla tavola è ad oggi la canzone più antica del mondo. Si tratta di un Inno a Nikkal, divinità di Ugarit e in seguito di tutta la zona di Canaan. Dea dei frutteti, Nikkal era "Grande Signora e feconda" (questo era il significato del suo nome).
Benché una traduzione precisa sia impossibile da ottenere, Dumbrill afferma che possiamo comprendere che la canzone parla di una ragazza che non può avere figli. Lei pensa che il motivo sia un suo cattivo comportamento. Di notte va a pregare la dea Nikkal, offrendole olio e semi di sesamo.
Mentre ascoltate la canzone, qui sotto, soffermatevi a pensare che state udendo note composte nel 1400 a.C. Quasi quattro millenni fa.