Alcuni di questi individui, incontrastati al vertice della piramide gerarchica, hanno utilizzato il proprio potere illimitato per gestire la crescita sociale ed economica dei propri regni, senza abusarne per condannare a morte o a tortura chiunque esponesse un ideale diverso dal loro.
Leggete questa lista ricordando una cosa: se i cittadini non sono liberi di esprimere democraticamente una propria scelta politica, la loro condizione di cittadino è svilita. Tutti questi dittatori hanno, chi più chi meno, represso ogni tipo di opposizione politica. Benché despoti, però, hanno governato sorprendentemente bene.
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1. Caterina la Grande, zarina di Russia

wikimedia
Imperatrice di Russia tra il 1762 e il 1796, salì al trono dopo aver spodestato il marito aiutata dal suo amante. Modernizzò il territorio sotto il suo controllo con una serie di riforme.
Introdusse lo Statuto Russo dell’Educazione Nazionale nel 1786, che comprendeva riforme inerenti l’apertura di scuole pubbliche, collegi per orfani e anche una serie di linee guida, destinate agli insegnanti, che riguardavano metodi e materie di insegnamento.
Inaugurò l’istituto Smolny, la prima istituzione educativa esclusivamente femminile, dedicate alle figlie di famiglie nobili, e l’istituto Novodevichy, accessibile anche alle figlie di cittadini comuni.
Scrisse un documento denominato Nakaz che delineava il funzionamento di un governo moderno e giusto, oltre a chiedere la proibizione delle esecuzioni capitali e della tortura.
Caterina era appassionata d’arte, tanto da aver una propria personale collezione di opere esposte poi nel museo Hermitage, e da commissionare la costruzione di un teatro a San Pietroburgo.
2. France-Albert René, governante delle Seychelles

Joe Laurence, Seychelles News Agency/wikimedia
Dopo essersi laureato in legge al King’s College di Londra, tornò nella Repubblica delle Seychelles, sua patria, nella quale formò il Partito Unito del Popolo delle Seychelle nel 1964, venendo eletto primo ministro nel 1976.
Il suo partito politico era l’unico legalmente esistente, pertanto vinse le elezioni dal 1979 al 2001.
Durante il suo periodo di carica, dal 1977 al 2004, si impegnò duramente fino a rendere il proprio Paese uno dei più sviluppati Stati africani. Con il suo operato eliminò la povertà ed accrebbe il PIL fino a farlo diventare il più alto dell’intero continente africano.
Introdusse un efficiente sistema sanitario, oltre ad elevare fino al 90% il livello di alfabetizzazione nazionale. Grazie al suo lavoro la Repubblica delle Seychelles è lo Stato africano con il più alto livello di benessere economico ed il più basso di mortalità infantile.
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3. Federico II di Prussia

Anton Graff/wikimedia
Anche conosciuto con il nome di Federico il Grande, fu governatore di Prussia dal 1740 al 1786 e venne considerato l’incarnazione del concetto settecentesco di monarca illuminato. La Prussia era un insieme di territori che nel 1772 Federico II riuscì ad unificare sotto al proprio dominio.
Era patrono di arte e cultura, e permetteva una considerevole libertà letteraria e di stampa.
È ricordato per aver guidato personalmente il suo esercito in battaglia, indossando le sue vecchie uniformi anziché le divise reali.
Si mosse per consolidare l’economia e l’amministrazione del proprio regno. Fece costruire canali e drenare paludi, incoraggiando l’agricoltura. Stabilì circa un migliaio di villaggi, incrementando così il flusso di immigranti nel territorio di Prussia.
Promosse la meritocrazia permettendo a persone comuni di diventare giudici e burocrati. Vietò la tortura ad eccezione della fustigazione dei soldati colpevoli di diserzione, e rese sé stesso l’unico a poter condannare a morte, pena riservata alla punizione di omicidi.
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4. Re Ashoka

althistory.wikia.com, wikimedia
Governatore del Regno di Mauryan dal 268 a.C. al 232 a.C., su di lui si narra che fosse crudele e sanguinario, tanto da ordinare la costruzione di una grande stanza dedicata alle torture.
Dopo la Guerra di Kalinga nel 260 a.C. la sua personalità mutò integralmente, tanto da convertirsi al Buddismo, su cui basò il suo legiferare, diventando un governatore attento e premuroso.
Scrisse i 13 editti di Ashoka, che riportavano una serie di regolamenti relativi all’aiuto medico nei confronti di persone ed animali all’interno del suo regno e degli stati confinanti.
Vietò le battute di caccia sportiva ed i sacrifici, limitando le uccisioni animali alla sola necessità alimentare.
Fu il primo regnante della storia ad abolire la schiavitù, la pena di morte.
Fece piantare alberi e scavare pozzi perché i viaggiatori potessero godere di acqua ed ombra.
5. Lee Kuan Yew del Singapore

archive.government.ru
Primo ministro di Singapore dal 1959 al 1990, eletto poi segretario generale del suo partito fino al 2015, anno del suo decesso.
Rimase al potere per 52 anni, durante i quali ha modellato ogni aspetto sociale ed economico di Singapore, rendendo questa nazione la terza al mondo per reddito nazionale. Ha abbattuto la disoccupazione e la povertà, aumentato gli scambi, fatto salire l'aspettativa di vita a 71 anni e l'alfabetizzazione al 90%. Attualmente, il 74% delle famiglie sono proprietarie di case. I suoi piani economici sono stati elogiati da leader come Kemal Pasha
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6. Kemal Pasha, presidente della Turchia

wikimedia
Kemal Pasha prese le redini della Turchia con il ruolo di primo ministro dal 1920 al 1921, e di presidente dal 1922 fino alla sua morte nel 1938.
Ha formato la Repubblica di Turchia nel 1923 e ha abolito il Califfato nel 1924. Ha fondato un regime di partito unico, durato fino a 1945.
Sebbene fosse principalmente un leader militare, e non cedette mai il suo potere fino alla sua morte, fu anche il responsabile della modernizzazione della Turchia.
Si occupò di aumentare i diritti delle donne dando loro il diritto di voto universale nel 1934, abolendo la poligamia e introducendo il diritto alla parità di eredità. Nel 1935 si potevano contare 18 parlamentari donne nel parlamento turco.
Stabilì la legge civile secolare basata su modelli occidentali e vietò la legge della Sharia, separando la religione dal governo. Ciò ha anche avuto un effetto positivo sulle riforme dell'istruzione, garantendo un accesso più facile all'apprendimento e all'educazione, persino da parte degli adulti.
Ha propagato l'ascesa di arte e cultura, severamente vietate durante il dominio ottomano.
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7. Paul Kagame del Ruanda

Вени Марковски, Veni Markovski/ wikimedia, Rodhullandemu/wikimedia
Paul Kagame è stato a capo del Ruanda dal 1994, anno in cui ha fermato il genocidio ricoprendo il ruolo di comandante del fronte patriottico ruandese.
Da allora, ha lavorato per aumentare il progresso economico e sociale del paese attraverso le sue politiche economiche liberali, la denazionalizzazione delle industrie statali ed il taglio della burocrazia per far prosperare le imprese. Ha inoltre spostato l'attenzione dall'agricoltura verso un'economia basata sulla conoscenza. Ciò ha portato ad una crescita economica del 7% in Ruanda e alla riduzione della povertà.
Ha incoraggiato l'uguaglianza etnica rimuovendo la allora vigente menzione dell'etnia nelle carte d'identità delle persone e includendo anche un articolo nella costituzione che impedisse ogni forma di discriminazione.
Incoraggiò l'uguaglianza di genere, ideale reso evidente dal fatto che la maggior parte dei suoi parlamentari sono donne. Ha addirittura supportato una dichiarazione delle Nazioni Unite a favore dei diritti LGBT.
Ha contribuito ad accrescere l'alfabetizzazione deviando il 17% dei fondi annuali verso l'istruzione e ha anche offerto un'educazione gratuita della durata di sei anni ai bambini nelle scuole governative.
Ha infine migliorato la rete stradale del Paese, a vantaggio della popolazione e del commercio.
Viene tuttavia accusato dagli osservatori interazionali di reprimere qualsiasi tipo di tentativo di opposizione politica.
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8. Pisistrato, il tiranno dell’antica Atene

alchetron.com
Pisistrato fu il governatore dell'antica Atene dal 561 a.C. al 527 a.C. Nonostante sia stato ripetutamente definito un tiranno, distribuì potere e benefici tra i membri dell'amministrazione, ed il suo principale scopo governativo fu sempre l'unità religiosa, culturale e patriottica di Atene.
Limitò il potere ed i privilegi dell'aristocrazia, a cui sottrasse terre per darle ai poveri.
Grazie a lui fiorirono l’arte, la cultura e la letteratura.
Ordinò la costruzione del cancello d'ingresso sull'Acropoli e di un acquedotto per migliorare l'approvvigionamento idrico della città, concesse prestiti e terreni ai piccoli agricoltori o a coloro che ne avevano bisogno e organizzò il mercato in modo più efficiente.
Si occupò di ridurre le tasse per i poveri, creando posti di lavoro nella costruzione dei suoi edifici pubblici.
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9. Simòn Bolìvar, presidente della Gran Colombia

Arturo Michelena/wikimedia, Martín Tovar y Tovar/wikimedia
Simon Bolivar, appassionato capo militare, fu presidente della Gran Colombia dal 1819 al 1830. Divenne anche presidente di Venezuela, Perù e Bolivia, che prende il suo nome. Condusse una serie di guerre dal 1813 e liberò gradualmente molti paesi sudamericani, i cui cittadini lo nominarono "Liberatore".
Spese gran parte della sua carriera per consolidare il proprio dominio ma lavorò anche per aumentare l'alfabetizzazione, aprendo diverse scuole in monasteri e conventi a Lima, capitale del Perù.
Simon Bolivar è anche conosciuto come "George Washington del Sud America".
Verso la fine del suo governo era odiato da molti a causa della sua tendenza dittatoriale, ma oggigiorno è amato e ammirato dalla maggior parte dell'America Latina per aver fornito un solido contributo all’ottenimento dell'indipendenza.