Il "cacciatore di mele" degli Appalachi che ha già ritrovato 1000 varietà di cui si erano perse le tracce da secoli
Tom Brown è un ingegnere chimico in pensione. Da diversi anni, il 79enne ha dato un nuovo, particolarissimo scopo alla propria vita, e il suo passatempo è talmente prezioso da essere considerato un vero e proprio dono dal cielo da chef, conservazionisti e produttori di sidro del Nord America.
Il "cacciatore di mele" degli Appalachi che ha già ritrovato 1000 varietà di cui si erano perse le tracce da secoli
Tom Brown è un ingegnere chimico in pensione. Da diversi anni, il 79enne ha dato un nuovo, particolarissimo scopo alla propria vita, e il suo passatempo è talmente prezioso da essere considerato un vero e proprio dono dal cielo da chef, conservazionisti e produttori di sidro del Nord America.

Tom Brown è un ingegnere chimico in pensione. Da diversi anni, il 79enne ha dato un nuovo, particolarissimo scopo alla propria vita, e il suo passatempo è talmente prezioso da essere considerato un vero e proprio dono dal cielo da chef, conservazionisti e produttori di sidro del Nord America. 

Negli ultimi 25 anni, infatti, Brown si è avventurato per gli Appalachi in cerca delle migliaia di varietà di mele di cui ormai si sono perse le tracce. I suoi racconti riportano nomi poco conosciuti, come Black Winesap, Candy Stripe, Royal Lemon, Rabun Bald, Yellow Bellflower, e Night Dropper. Ad oggi, l'uomo ha già ritrovato circa 1200 varietà, creando un un vasto frutteto dove ne coltiva buona parte. Molte di queste mele non vengono commerciate da oltre un secolo, e alcune sono state clonate da quello che si ritiene essere l'ultimo albero del proprio tipo. 

Alcune delle tante varietà di mele recuperate da Tom Brown
Alcune delle tante varietà di mele recuperate da Tom Brown // Tom Brown

La missione di Tom Brown è una vera e propria corsa contro il tempo. Diverse delle varietà che l'uomo vuole salvare probabilmente esistono ancora, ma una buona parte di loro cresce soltanto in luoghi molto specifici, e chi detiene questa informazione sono di solito le persone più anziane degli Appalachi. 

L'uomo ha avviato la propria missione dopo essersi imbattuto in un mercato storico nel 1998. Su uno dei banchi c'erano dei cesti con diverse mele dall'aspetto strano, e dai colori più svariati: da un verde brillante a un rosa tramonto a un nero violaceo. Alcune erano piccoline, altre avevano dimensioni notevoli. I nomi ad esse associate erano assolutamente insoliti. Brown poté assaggiare le Jonathan, con una polpa del colore del vino rosé, le Rusty Coats, soffici come le pere e dolci come il miele, le grosse Twenty Ounce, croccanti e con un retrogusto aspro e vagamente simile a quello di una pesca.

Due varietà che hanno ispirato il lavoro di Brown: Grimes Golden e Twenty Ounce // U.S. Department Of Agriculture Pomological Watercolor Collection

Entusiasta, l'uomo ebbe una lunga conversazione con il venditore, un coltivatore che gli disse di star vendendo varietà di mele risalenti al 1700 e al 1800, e sparite dal mercato fin dal 1950. Il venditore le aveva avute dagli anziani abitanti delle montagne, ma alcune le aveva recuperate durante spedizioni di "caccia" nelle rovine di vecchi frutteti. Fu così che Tom Brown seppe che, in teoria, centinaia di mele perdute potevano essere ancora rinvenute in siti di questo tipo sparsi per tutti gli Appalachi.

Rimase decisamente stupito: come era stato possibile che tanti frutti così gustosi fossero semplicemente scomparsi? Da quel momento, non passò molto prima che l'ingegnere si avventurasse alla ricerca della storia delle tante mele degli Appalachi. 

Per avere un'idea di come avvengano le sue ricerche, si può prendere ad esempio la mela Junaluska. Secondo la leggenda, la varietà venne introdotta dai Nativi Americani Cherokee nelle Smoky Mountains, oltre due secoli fa. Il nome deriva da un capotribù dell'inizio del XIX secolo. Un tempo, questa mela era una delle preferite tra gli abitanti degli Stati Uniti meridionali, ma intorno al 1900 scomparve. Brown iniziò a cercarla nel 2001, dopo averne trovato menzione in un antico catalogo.

Brown con un melo di una delle varietà da lui recuperate
Brown con un melo di una delle varietà da lui recuperate // Tom Brown

C'è voluto un po' di lavoro prima che riuscisse ad individuare il frutteto da cui proveniva il catalogo, nel North Carolina, dal momento che fu chiuso nel 1859. Per trovarlo, il pensionato dovette passare due giorni facendo porta a porta, chiedendo alla gente del luogo dove potessero trovarsi i preziosi e antichi alberi. Alla fine, un'anziana signora lo condusse a ciò che rimaneva del frutteto, ormai inghiottito dalla foresta. Tornato durante la stagione di fruttificazione, è riuscito ad identificare un singolo, nodoso albero di Junaluska, prelevando un campione da coltivare nel proprio frutteto.

C'è un motivo per cui, nel primo periodo coloniale degli USA, fiorirono tante varietà di mele. Dal momento che l'acqua non era sempre sicura, essendo spesso contaminata, una bevanda che oggi diamo assolutamente per scontata era guardata con un po' di sospetto. Le bevande fermentate erano un'ottima alternativa, ma il vino era costoso, soprattutto perché all'epoca andava importato. I meleti erano facili da mantenere e più convenienti dell'orzo (che invece poteva essere usato per la birra). Così, il sidro divenne la bevanda preferita dei coloni. Entro la metà del Settecento, quasi ogni fattoria della costa est aveva un meleto.

C'erano più giardinieri esperti che si dedicavano allo sviluppo di tante varietà che maturavano a intervalli differenti e avevano gusti unici, asservendo anche a funzioni culinarie differenti. Le persone erano fiere di possedere varietà rare di mele, se non uniche. 

Brown ha trovato diverse varietà del cultivar winesap, un tempo decisamente popolare
Brown ha trovato diverse varietà del cultivar winesap, un tempo decisamente popolare // U.S. Department Of Agriculture Pomological Watercolor Collection

Purtroppo, però, l'urbanizzazione massiccia e la progressiva scomparsa delle piccole fattorie portarono alla perdite di tutte queste varietà. Entro il 1950, molti piccoli frutteti non erano più in attività, man mano che i piccoli agricoltori abbandonavano sempre in maggior numero le proprie terre. Alla fine degli anni '90, negli Stati Uniti, c'erano meno di 100 varietà di mele in commercio. Appena l'11% di loro costituivano il 90% delle mele vendute. Secondo gli esperti, sono oltre 11.000 le varietà di cui si sono perse le tracce.

Per imparare le migliori strategie per ritrovarle, Tom Brown ha dovuto apprendere come identificare, clonare, innestare e mantenere gli alberi. Oggi, il suo frutteto è più ricco che mai, e il suo lavoro è stato elogiato da moltissimi conservazionisti e chef. Questi ultimi hanno centinaia di "nuovi" sapori con cui sperimentare. Allo stesso modo, i produttori di sidro dicono che le varietà ritrovate stanno ispirando un "rinascimento del sidro".

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