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Castello di Samobor
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Il castello di Samobor è localizzato sopra una piccola cittadina a pochi chilometri da Zagabria, la capitale della Croazia. Ciò che resta di questo castello, la cui struttura originale risale al XIII secolo, sono le rovine della guardia della fortezza.
Ottocaro II di Boemia costruì il castello mentre combatteva l'Ungheria per il controllo della Stiria (attualmente un Land austriaco). Il re assediò la Stiria nel 1260, ma perse poi gran parte delle terre conquistate nel decennio successivo.
Il castello rimane in uso e nel XVI secolo venne anche espanso, ma alla fine cadde in rovine.
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Castello di Menlo
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Il castello di Menlo, nell'Irlanda occidentale, venne costruito nel XVI secolo come tenuta della famiglia Blake, della nobiltà inglese. Anche se non era una una fortezza militare, Menlo era equipaggiata con un cannone difensivo (in caso servisse). Purtroppo, un fuoco distrusse la magione nel 1910.
Oggi le rovine del castello, localizzate alla fine di un sentiero nei pressi della National University of Ireland di Galway, sono coperte d'edera che rende facile farle passare inosservate.
Castello di Olsztyn
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Le rovine del castello di Olsztyn includono una torre gotica, diverse mura e ciò che rimane di diversi pilastri. Sovrano il fiume Łyna, in Polonia. Costruita nel XIV secolo, per proteggere la regione dalle incursioni dei predoni armati della Boemia e della Slesia, la fortificazione venne rinnovata nel tempo. Tra le altre aggiunte si conta una struttura ottagonale in cima alla torre ovest. Le forze svedesi saccheggiarono il castello durante la metà del XVII secolo, ed entro il 1729 i lavoratori avevano parzialmente demolito le rovine per usare i materiali di costruzione per la realizzazione di una chiesa.
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Castello di Spiš
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Il Castello di Spiš è un sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. In origine era stato realizzato per marcare il confine del regno Ungherese. Nell'attuale Slovacchia, venne costruito nel XII secolo e due secoli più tardi il re diede il castello ai fratelli Stefan e Imrich Zápolský, che già possedevano 70 castelli di famiglia ma scelsero di risiedervi, rinnovando l'architettura con uno stile gotico.
Un incendio distrusse la struttura nel 1780.
Castello di Poenari
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Il castello di Poenari poggia su un dirupo in Romania, ad un'altitudine di cerca 800 metri. Una volta residenza di Vlad III di Valacchia, il principe che ispirò la leggenda del conte Dracula, la fortezza è costruita parzialmente nella terra, e comprende un labirinto di passaggi segreti volti a garantire una fuga facile al proprietario in caso di emergenza.
La leggenda vuole che Vlad notò la fortezza mentre cacciava, riconoscendone il potenziale. Quando dei boia aristocratici si rifiutarono di finanziare le ristrutturazioni da lui desiderate, Vlad li avrebbe obbligati ad effettuarle personalmente.
Castello di Dunnottar
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Il castello di Dunnottar è una fortezza che risaliva probabilmente al quinto o al sesto secolo.
Le strutture di pietra più antiche ancora oggi in piedi vennero realizzate nel 1300, da Sir William Keith. Ma il governo britannico ha sequestrato il castello nel 1715, quando Earl Marischal George Keith venne condannato per tradimento dopo aver preso parte a una rivolta fallita. Nel 1717 i nuovi proprietari, della compagnia York Mining, rimossero ogni cosa di valore dalla tenuta.
Château Gaillard
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Verso la fine del XII secolo, il sovrano inglese Riccardo I - anche conosciuto come Cuor di Leone - costruì Château Gaillard in appena due anni. Il nome del castello è stato tradotto alternativamente come "impertinente", "sfacciato" e "provocatorio", costruito per sfidare i francesi e consolidare il dominio inglese sul Ducato di Normandia.
Il re di Francia Filippo II catturò il castello sei anni dopo che era stato completato. Dopo 8 mesi di assedio, le forze francesi distrussero parte della struttura ed entrarono nella fortezza principale attraverso le latrine.
Il castello cambiò padrone diverse volte durante la Guerra dei Cento Anni. Lasciato in rovine entro il tardo XVI secolo, Gaillard venne infine demolito dal re Enrico IV di Francia, che riteneva potesse costituire un'avamposto pericoloso se mai fosse stato restaurato.