6 luoghi della Terra scoperti soltanto grazie a Google Earth
La storia è ricca di testimonianze di viaggi ed esplorazioni che in ogni angolo del globo sono servite a poco a poco alla mappatura dei confini all'annotazione delle caratteristiche morfologiche delle terre emerse del nostro pianeta.
6 luoghi della Terra scoperti soltanto grazie a Google Earth
La storia è ricca di testimonianze di viaggi ed esplorazioni che in ogni angolo del globo sono servite a poco a poco alla mappatura dei confini all'annotazione delle caratteristiche morfologiche delle terre emerse del nostro pianeta.
La storia è ricca di testimonianze di viaggi ed esplorazioni che in ogni angolo del globo sono servite a poco a poco alla mappatura dei confini all'annotazione delle caratteristiche morfologiche delle terre emerse del nostro pianeta. Con l'avvento di internet e dei satelliti è stato introdotto un nuovo modo per conoscere ed esplorare, più sedentario ma alle volte più efficace. E' infatti attraverso Google Earth, piattaforma che consente di osservare l'intera superficie terrestre, che sono stati identificati luoghi e dettagli altrimenti inaccessibili.


1. Il più grande ponte naturale della Terra si trova in Cina, ed è stato scoperto soltanto grazie a Google Earth.


Fairy Bridge (Xian Ren Qiao), Guangxi Province, China, the longest natural bridge in the world [1680x1050] from r/EarthPorn



Si chiama Xian Ren Qiao, il "ponte delle fate", ed è nella Provincia di Guangxi, in Cina. Jay H. Wilbur, affascinato dagli archi, stava "vagando" su Google Earth quando scorse quello che sembrava un gigantesco ponte naturale. Wilbur, che ha fondato la Società per gli Archi e Ponti Naturali (NABS), ha potuto sfruttare la sua esperienza per capire che aveva scoperto qualcosa di importante.
Una foto allegata di un utente cinese della piattaforma Panoramio aiutò a confermare la sua intuizione. Il Xian Ren Qiao si rivelò essere il ponte naturale più grande del mondo, con un'ampiezza di circa 120 metri e un'altezza di circa 60. Una creazione della natura che sarebbe rimasta sconosciuta se non fosse stato per Google Earth.

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2. La Stella di David sul tetto di un aeroporto iraniano

La Stella di David sul tetto di un aeroporto iraniano
Google Earth


Uno dei ritrovamenti più particolari è avvenuto nel 2010, quando la Stella di David, simbolo del Sionismo, fu scoperta essere incisa sul tetto del più grande aeroporto iraniano, a Teheran. Sembra infatti che tale aeroporto fosse stato costruito dagli israeliani prima della rivoluzione islamica dl 1979, quando vi erano ancora legami tra le due nazioni.

Il tetto dell'aeroporto in seguito alla copertura della Stella di David
Google Maps


Ad oggi non è più possibile osservarla in quanto è stata tempestivamente coperta dagli ufficiali iraniani non appena venuti a conoscenza della notizia.

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3. Una misteriosa costruzione ovale scoperta in Antartide
Una misteriosa costruzione ovale scoperta in Antartide
Google Earth


Il continente antartico è protagonista di numerose teorie e speculazioni che lo vedono essere la culla di una o più popolazioni del passato. Molte di esse si baserebbero sul ritrovamento di alcune particolari strutture che possono indicare la presenza di una civiltà, tra cui un enorme scala tra i ghiacci, una montagna a forma di montagna ed una costruzione ovale ampia ben 120 metri (in foto).
In seguito al rilevamento di questa particolare struttura attraverso l'utilizzo di Google Earth, gli scienziati ne hanno inizialmente attribuito la natura di sastrugi, ovvero delle affilate scanalature che si formano sulla superficie della neve in seguito all'erosione da parte del vento. Tuttavia finora non erano mai stati osservati circoscrivere una forma cosi regolare, ovale nello specifico. Per questo motivo l'archeologo Ashoka Tripathi e il dipartimento di Archeologia dell'Università di Calcutta sono convinti che che sia di origine antropologica.

4. Il monte Mabu



In questo caso invece, Google Earth è servito per identificare una montagna in Monzambico, il monte Mabu la cui presenza era nota solamente ai nativi e che per 30 anni era parte di un area inaccessibile a causa di continue guerre e battaglie. Così il biologo Julian Bayliss, autore della scoperta, notando una densa toppa di colore verde su di esso, si è precipitato in Africa nella speranza di trovare una foresta pluviale inesplorata. Una volta giunto sul luogo insieme ad altri 28 scienziati, non soltanto la sua intuizione si era confermate, ha inoltre potuto osservare come questa foresta ospitasse una incredibile biodiversità e fosse l'habitat di specie di piante, uccelli ed insetti finora ignoti, tra i quali la Helixanthera schizocalyx, una pianta parassita. Più di 200 specie diverse di farfalle, 500 esemplari di piante e 126 specie di uccelli, alcuni dei quali considerati vulnerabili a livello globale.

5. La trappola per pesci subacquea di oltre 250 metri costruita nell'11° secolo
La trappola per pesci subacquea di oltre 250 metri
Google Earth


Inizialmente osservato da un aereo che stava sorvolando le acque britanniche, è stata confermata la presenza di un'enorme trappola per pesci sottomarina tramite Google Earth da degli archeologi dopo esserne venuti a conoscenza. Come ha spiegato il Dr. Ziggy Otto, docente dell'università di Pembrokeshire specializzato sul mare ed il suo ambiente come, a giudicare dalle dimensioni, ci lavorassero numerosi pescatori. Si tratta di una trappola basata sul cambiamento della marea: durante l'alta marea i pesci mano a mano si ammassano al suo interno e durante la bassa marea rimangono bloccati al suo interno.
Gli scienziati che ne hanno osservato le caratteristiche hanno stimato essere risalente a più di 1000 anni fa, durante il medioevo, periodo in cui la caccia e la pesca erano molto importanti per la sopravvivenza.

6. Un ricercatore italiano si è imbattuto in uno dei meglio preservati crateri al mondo.


Vista

Il cratere creato dall'impatto di un meteorite è stato notato nel 2008 da Vincenzo de Michele, del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Il cratere, inseguito nominato Kamil, si è rivelato essere davvero ben preservato. Il bordo è alto tre metri, ed è circondato da raggi formati dal materiale residuo dell'impatto. Crateri di questo tipo si trovano soprattutto su Marte e sulla Luna, che hanno un'atmosfera sottile che limita il numero dei processi che portano all'erosione dei crateri. Averne uno così ben preservato sulla Terra aiuterà gli scienziati a raccogliere informazioni sull'impatto causato da meteoriti di piccola taglia.
Non è un'opportunità da poco, perché molti piccoli meteoriti tendono a bruciare e a sgretolarsi appena entrano nell'atmosfera.


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